La decisione di sospendere il lancio, previsto per il 27 settembre, è stato presa dall'ente spaziale statunitense a causa delle cattive condizioni meteo dovute alla tempesta tropicale Ian
Nuovo rinvio per il lancio di Artemis 1, la missione spaziale senza equipaggio che avrebbe dovuto fare da apripista per il ritorno dell'uomo sulla Luna. La decisione di sospendere il lancio, atteso per il 27 settembre, è stata presa dalla Nasa per motivi di sicurezza: una violenta tempesta tropicale, chiamata Ian, si sta infatti dirigendo verso il sito di lancio Cape Canaveral, in Florida. I forti venti, secondo i tecnici, potrebbero compromettere la stabilità del lanciatore Space Launch System. La Nasa ha, però, cominciato a considerare anche il trasferimento del lanciatore Sls, sul quale è integrata la capsula Orion, dalla rampa 39B del Kennedy Space Center all'edificio di assemblaggio Vab (Vehicle Assembly Building). Mentre continua a controllare l'evolversi della situazione meteorologica, la Nasa si riserva di prendere la decisione definitiva domenica 25 settembre.
È il terzo rinvio
Quella presa in queste ore non è la prima decisione di rinvio della missione Artemis 1. Già a fine agosto, la Nasa aveva scelto di rimandare all'ultimo momento il lancio a causa di problemi tecnici riscontrati nel caricatore dell’idrogeno liquido e nei motori RS-25. Il 3 settembre, poi, una massiccia perdita del propellente aveva fatto scattare un nuovo allarme, suggerendo agli esperti dell'agenzia spaziale americana di posticipare nuovamente la partenza del razzo.
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Il difficile ritorno sulla Luna
I ripetuti problemi tecnici rischiano, quindi, di allungare di molto i tempi di Artemis 1. Il programma, voluto dalla Nasa insieme alle principali aziende statunitensi di voli spaziali commerciali, è stato realizzato con lo scopo di far sbarcare “la prima donna e il prossimo uomo” sulla Luna entro il 2024. Un obiettivo che, oggi, sembra sempre più difficile da poter rispettare, cinquant'anni dopo l'ultimo allunaggio: è dal 1972 che essere umani non mettono piede sull’unico satellite naturale della Terra.