Spazio, l'Esa cerca astronauti e astronaute: come candidarsi al bando europeo

Scienze

Il bando di concorso rimarrà aperto dal 31 marzo al 28 maggio 2021. Dopo la scadenza inizieranno i sei stadi del processo di selezione, il cui completamento è previsto a ottobre 2022. "La diversità non deve fare riferimento solo a origine, età, bagaglio culturale o genere dei nostri astronauti, ma anche disabilità fisiche" ha detto Jan Wörne, numero uno dell'Agenzia spaziale europea

Cercasi astronauti ed astronaute. Per la prima volta dopo 11 anni, l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) apre le candidature dal 31 marzo 2021. Il bando rimarrà aperto dal 31 marzo al 28 maggio 2021 e l'Esa prenderà in considerazione solamente le candidature inviate tramite la pagina web "Esa Career" nell'arco di queste otto settimane. Dopo la scadenza inizieranno i sei stadi del processo di selezione, il cui completamento è previsto a ottobre 2022. I dettagli del concorso saranno illustrati dall'Esa in un evento stampa virtuale, il prossimo 16 febbraio, con una serie di presentazioni in più lingue alle quali parteciperanno, tra gli altri, anche Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti

Cambio generazionale

Con questo bando l'Agenzia spaziale europea "incoraggia vivamente le donne a candidarsi, per espandere la diversità di genere tra le sue fila e per avviare un cambio generazionale" ha detto Jan Wörner, Direttore generale dell'Esa. "Grazie a un forte mandato degli Stati membri Esa all'ultimo Consiglio ministeriale nel 2019, Space19+, l'Europa sta prendendo posto nel cuore dell'esplorazione spaziale - ha aggiunto Wörner. - per andare più lontano di quanto abbiamo mai fatto prima, dobbiamo allargare i nostri orizzonti più che mai. Questo processo di selezione è il primo passo - conclude Wörner - e auspico di vedere l'Esa svilupparsi negli anni a venire in tutte le aree dell'esplorazione spaziale e dell'innovazione, insieme ai nostri partner internazionali". Importante anche l'accesso alle candidature per i disabili: "la diversità in Esa - aggiunge, infine, il numero uno dell'Agenzia spaziale - non deve fare riferimento solo a origine, età, bagaglio culturale o genere dei nostri astronauti, ma anche disabilità fisiche".

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