Confermato l’arrivo dei campioni dell’asteroide Ryugu: le prime foto

Scienze

L'agenzia spaziale giapponese Jaxa ha annunciato in un Tweet la presenza della polvere dell’asteroide nella capsula atterrata nel Sud dell'Australia con la sonda Hayabusa-2 lo scorso 5 dicembre

"Il contenitore porta-campioni della capsula è stato aperto, e possiamo confermare che contiene al suo interno grani neri che pensiamo siano di Ryugu”. Così l'agenzia spaziale giapponese Jaxa ha annunciato in un Tweet la presenza della polvere dell’asteroide Ryugu nella capsula atterrata nel Sud dell'Australia con la sonda Hayabusa-2 lo scorso 5 dicembre.
Nel post è allegata la prima foto del materiale raccolto nell'ambito della missione, che mostra una piccola quantità di sabbia nera depositata nel guscio esterno del contenitore del campione.

Un primo sguardo ai campioni d'asteroide Ryugu

In un successivo Tweet pubblicato sul suo account ufficiale, Jaxa ha documentato con un'ulteriore immagine l'inizio delle delicate operazioni di apertura del contenitore, confermando la presenza di un grande numero di particelle nella camera portacampioni A. "Dovrebbero essere quelle raccolte durante il primo touchdown", ha precisato l'agenzia spaziale giapponese. Ulteriori conferme della riuscita della missione arrivano dai risultati delle analisi del gas raccolto nella capsula. La spettrometria di massa eseguita a due giorni dall'atterraggio della sonda presso la Quick Look Facility di Woomera, in Australia, e il secondo test effettuato nell’Extraterrestrial Sample Curation Center della Jaxa hanno infatti confermato che il gas proviene dal degassamento di composti semi-volatili presenti su Ryugu.

 

Le analisi

 

"È un’emozione incredibile vedere per la prima volta i granelli raccolti dall’asteroide", ha dichiarato a Media Inaf Ernesto Palomba, ricercatore all’Inaf Iaps di Roma e membro del team di Hayabusa-2. Nelle analisi che analizzeranno il materiale prelevato "saranno utilizzate tecniche in grado di caratterizzare il campione da ogni angolazione, dalla composizione chimica e mineralogica all'analisi dei compositi organici, così rilevanti per la ricerca di vita extraterrestre e per la comprensione dell'origine e dell'evoluzione del Sistema solare", ha spiegato l'esperto. "Queste analisi preliminari dureranno per un intero anno e saranno condotte da un team composto da un centinaio di scienziati di tutto il mondo. Sarà una fase estremamente eccitante, durante la quale cercheremo anche di fare un confronto fra questi dati e quelli ottenuti dalla sonda. Questo ci permetterà di capire se la superficie di Ryugu è così omogenea come sembra".

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