Nel corso della ricerca gli esperti del Queensland Institute of Medical Research hanno scoperto decine di correlazioni genetiche da cui dipende se una persona è mancina o destrorsa
Essere mancini o destrorsi è anche una questione di genetica. La conferma arriva da un nuovo studio condotto dai ricercatori australiani del Queensland Institute of Medical Research, che hanno preso in esame i campioni di Dna di oltre 1,7 milioni di persone. Nel corso della ricerca gli esperti hanno scoperto decine di correlazioni genetiche da cui dipende se una persona è mancina o destrorsa e hanno anche individuato dei fattori che svolgono un ruolo maggiore di quanto ritenuto, su qualche mano viene preferita. Dai risultati ottenuti, pubblicati sulla rivista Nature Human Behaviour, è emerso, inoltre, che circa il 25% delle variazioni in preferenza manuale in una popolazione è legata a fattori genetici.
Il ruolo delle varianti genetiche
"Volevamo identificare marker genetici e verificare se vi fossero relazioni tra la preferenza manuale e la frequenza di tali marker”, spiega Sarah Medland, coordinatrice del programma di genetica psichiatrica del Queensland Institute of Medical Research. "Abbiamo così identificato 48 varianti genetiche con forti legami alla preferenza manuale, di cui 41 associate ai mancini e sette agli ambidestri", aggiunge. L’esperta sottolinea che le grandi dimensioni del campione hanno permesso l’identificazione di marker genetici che altrimenti non sarebbero stati eventi. Medland ribadisce che comunque anche i fattori ambientali svolgono un ruolo importante: ferirsi una a mano o doverla usare per praticare uno sport o suonare uno strumento possono avere un grande impatto sulla capacità di una persona di usare entrambe le mani con la stessa abilità.
Gli studi sui mancini
Nel corso degli anni sono stati condotti vari studi su chi utilizza la sinistra come mano dominante. Da alcune di queste ricerche è merso che i mancini dispongono di una migliore memoria episodica e sono più abili in matematica, ma anche nel pugilato e in alcuni sport interattivi, come il ping-pong e il baseball, che richiedono reattività. Secondo uno studio pubblicato nel 2001, i mancini ricordano meglio gli eventi rispetto ai destrorsi perché i loro emisferi cerebrali sono più strettamente connessi.