Specie minacciate, nuove speranze dal trapianto di cellule germinali

Scienze

Grazie alla tecnica Crispr-Cas9 un gruppo internazionale di ricercatori è riuscito a ottenere per la prima volta un esemplare maschio adatto a ricevere le cellule progenitrici degli spermatozoi da un donatore

Nel corso di uno studio internazionale, un gruppo di ricercatori è riuscito a dimostrare che il trapianto di cellule progenitrici degli spermatozoi potrebbe migliorare la selezione degli animali da allevamento e la salvaguardia delle specie a rischio di estinzione. Gli esperti sono riusciti ad avvicinarsi a questo traguardo tramite Crispr-Cas9, la tecnica che permette di “copiare e incollare” il Dna, grazie alla quale hanno ottenuto per la prima volta un esemplare maschio adatto a ricevere le cellule staminali del testicolo da un donatore.

Il rinoceronte bianco del Nord, una delle specie a rischio di estinzione - ©Getty

I risultati ottenuti

 

I primi test, condotti su topi, maiali, ovini e bovini, hanno dimostrato che le cellule trapiantate non solo attecchiscono, ma portano anche allo sviluppo degli spermatozoi. Nei topi questa procedura rende persino possibile la riproduzione per via naturale con la generazione di prole. I risultati dello studio, coordinato da Michela Ceccarelli dell’Università di Washington, sono stati pubblicati sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas). I ricercatori hanno potuto contare sulla collaborazione degli esperti dell’Istituto Roslin, famoso per la clonazione della pecora Dolly.

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Il ruolo della tecnica Crispr-Cas9

 

Per Cesare Galli, fondatore e direttore di Avantea, laboratorio di tecnologie avanzate per la riproduzione animale e la ricerca biotecnologica, questa tecnica “potrebbe rivelarsi come un’alternativa alla clonazione”. “È da anni che si sta lavorando al trapianto delle cellule progenitrici degli spermatozoi, ma la difficoltà sta nel rendere sterline l’esemplare ricevente: finora si erano provate diverse soluzioni, come le radiazioni o l’uso di sostanze, ma non si era mai ottenuta la completa eliminazione delle cellule germinali per garantire che gli spermatozoi finali fossero identici a quelli del donatore”, spiega l’esperto. Nel corso del nuovo studio, il team di ricerca ha raggiunto questo obiettivo utilizzando la tecnica Crispr-Cas9 per disattivare il gene Nanos2, legato alla fertilità maschile. Così facendo sono riusciti a ottenere degli esemplari maschi privi di cellule germinali, ma con testicoli intatti e idonei a ricevere le cellule del donatore.

 

Le possibili conseguenze

 

Gli autori della ricerca spiegano che i risultati ottenuti aprono le porte alla possibilità di generare dei tori “super papà”, utilizzabili per disseminare le caratteristiche genetiche desiderate nelle popolazioni bovine del mondo. Un’altra possibile applicazione è la creazione di maschi super produttori di seme per il salvataggio delle specie a rischio di estinzione. “In questo caso però bisognerebbe dimostrare che il trapianto di cellule progenitrici degli spermatozoi può avvenire tra specie diverse, in modo da poter usare come incubatore una specie animale facilmente gestibile”, spiega Galli. Da anni l’esperto è impegnato nel recupero del rinoceronte bianco.

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