Scelto il nome della meteorite di Capodanno: “Cavezzo”

Scienze

Sul sito ufficiale della Meteoritical Society è stata recentemente pubblicata una pagina dedicata alla meteorite, in cui oltre al nome sono indicate alcune delle sue principali caratteristiche, rivelate analizzando i frammenti trovati nel modenese

La meteorite di Capodanno, la meteora particolarmente brillante che nella sera del primo gennaio 2020 è stata avvistata sul Nord Italia dalla rete di videocamere Prisma, è stata ufficialmente denominata “Cavezzo”, dal nome della località nel modenese in cui sono stati rinvenuti i suoi frammenti. Sul sito ufficiale della Meteoritical Society è stata recentemente pubblicata una pagina dedicata alla meteorite, in cui oltre al nome sono indicate alcune delle sue principali caratteristiche, rivelate analizzando i frammenti trovati in provincia di Modena. 

 

“Cavezzo”: classificazione e caratteristiche

 

“Cavezzo” è stata classificata come una condrite L5, ovvero una meteorite con basso contenuto di ferro. Tuttavia, presenta caratteristiche che la rendono unica rispetto alle oltre 64mila meteoriti catalogate finora.

“La particolarità di questa meteorite è dovuta a vari fattori, tra cui la forte dicotomia fra la composizione dei silicati e la esigua quantità di metallo, nonché la rilevante presenza di clinopirosseni. Ma la caratteristica più sorprendente è la marcata differenza minero-petrografica che si riscontra nei due frammenti rinvenuti”, spiega Giovanni Pratesi, dell’Università di Firenze, responsabile delle analisi di laboratorio effettuate sui campioni di Cavezzo.

“Cavezzo è la prima meteorite italiana tra le appena venti al mondo recuperate grazie a precisi calcoli effettuati da un sistema di sorveglianza dedicato. Questo già di per sé rende il ritrovamento un evento di eccezionale importanza scientifica”, commenta Daniele Gardiol dell’Inaf di Torino, coordinatore nazionale della rete Prisma. “Sapere che si tratta inoltre di una meteorite molto rara ci riempie ancora di più di orgoglio e soddisfazione”.

Cosa è Prisma

 

Come accennato precedentemente, “Cavezzo” è stato intercettato il primo giorno del 2020 da otto videocamere all-sky della rete Prisma, (coordinata dall'Istituto Nazionale di Astrofisica), che con camere installate in tutta Italia sorveglia il cielo della Penisola 24 ore su 24, grazie alla collaborazione di osservatori astronomici professionali e amatoriali, università, planetari, associazioni culturali, istituti scolastici e privati. 

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