Si tratta di “un'opportunità straordinaria per il Paese anche in relazione alle applicazioni in ambito sanitario", ha commentato la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, con delega all'IA. Il dottorato, per cui sono state messe già a disposizione 194 borse di studio, sarà articolato in 5 corsi
“Un'opportunità straordinaria per il Paese anche in relazione alle applicazioni in ambito sanitario", l’ha definita la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, con delega all'IA. Si tratta, per la prima volta in Italia, del dottorato in Intelligenza Artificiale che partirà nel nostro Paese con l'anno accademico 2021-2022. La conferma è arrivata dopo la firma della convenzione tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), l'Università Sapienza di Roma, il Politecnico di Torino, l'Università Campus Bio-Medico di Roma, l'Università Federico II di Napoli e l'Università di Pisa.
Gli investimenti messi in campo
La comunicazione ufficiale è arrivata dal Ministero dell'Università e della Ricerca (Miur), il quale ha finanziato con 4 milioni di euro il Cnr e con 3,85 milioni di euro l'Università di Pisa. Per i futuri iscritti al dottorato, il Ministero ha già segnalato la disponibilità di ben 194 borse di studio, 97 cofinanziate dal Cnr e 97 dal Miur attraverso l'Università di Pisa. L'investimento complessivo, con gli atenei, supererà i 15 milioni di euro. "Con questo dottorato l'Italia sarà più competitiva sulle tecnologie avanzate", ha detto il titolare del Miur, Gaetano Manfredi. Per accedere ai corsi, servirà aspettare l’uscita del bando di ammissione, in uscita all'inizio del 2021 con le lezioni che inizieranno a novembre.
Cinque corsi specifici
Il nuovo dottorato sarà composto da 5 corsi specifici: l'area salute e scienze della vita, coordinata dall'Università Campus Bio-Medico di Roma, l'area agrifood e ambiente, coordinata dall'Università Federico II di Napoli, l'area sicurezza e cybersecurity, coordinata dalla Sapienza di Roma, l'area industria 4.0, coordinata dal Politecnico di Torino e l'area società, coordinata dall'Università di Pisa. Si tratta di un ambito, quello dell’IA, che secondo il McKinsey Global Institute, potrebbe porterà entro il 2030 una crescita del 16% del Pil mondiale e avrà un impatto sul 70% delle aziende. Secondo uno studio sui lavori scientifici nel settore, basato sui dati Scopus di Elsevier, il nostro Paese al momento è al decimo posto nel mondo in quanto a numero di pubblicazioni e al quinto posto in quanto ad impatto scientifico.
Rendere competitiva l’Italia
"É davvero una bella notizia l'avvio del primo dottorato nazionale sull'intelligenza artificiale”, ha commentato ancora la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa. Si tratta, ha aggiunto ancora, di "un passo rilevante per rendere sempre più competitivo il nostro Paese e per valorizzare la ricerca e i nostri giovani studiosi che avranno così maggiori possibilità di rimanere qui a lavorare e contribuire al progresso scientifico dell'Italia".