Spazio, in Sardegna arriva una telecamera che individua le meteore

Scienze

Fa parte del progetto “Prisma”, coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, che prevede una quarantina di telecamere già installate, la maggior parte delle quali situate nell’Italia settentrionale

In occasione dell’Asteroid Day 2020, che si svolgerà online il 30 giugno, l’Italia sarà protagonista di un’inaugurazione speciale. Quella che si svolgerà presso l’Osservatorio astronomico dell’Inaf di Cagliari con l’arrivo della telecamera Prisma (acronimo di “Prima rete per la sorveglianza sistematica di meteore e atmosfera), che fa parte di un progetto scientifico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica che prevede l’installazione in tutta Italia di una rete di telecamere identiche con l’obiettivo di monitorare costantemente il cielo sia diurno che notturno, 24 ore su 24, in cerca di meteore brillanti.

I bolidi nei cieli

Il progetto Prisma, coordinato dall'Inaf di Torino, verrà inaugurato a Selargius, ma la sua destinazione finale sarà il Sardinia Radio Telescope, situato a San Basilio, borgo pastorale della Trexenta, nella Sardegna centro-meridional. Come si legge nel comunicato diffuso proprio dall’Inaf, obiettivo di Prisma sarà la ricerca di meteore nel cielo, “da considerarsi come fenomeni ottici transitori”. Si tratta di quello che si riesce ad osservare dell’entrata nell’atmosfera terrestre di un piccolo oggetto vagante chiamato meteoroide. “Se, dopo la bollente fase di attrito con l’atmosfera, il meteoroide non si dissolve completamente, ciò che ricade sulla terra potrà essere chiamato meteorite”, spiegano gli esperti. Anche le classiche ed affascinanti stelle cadenti fanno parte a tutti gli effetti del genere, essendo piccole meteore che ogni notte solcano i cieli, ma non sono abbastanza grandi da risultare interessanti per il progetto Prisma, “che si occupa di fireball, o bolidi: ovvero meteore che raggiungono almeno la luminosità di Venere, e che spesso sono visibili anche in pieno giorno”.

Il progetto Prisma in Italia

L’attuale copertura del progetto Prisma, spiegano ancora dall’Inaf, vanta attualmente una quarantina di telecamere già installate, la maggior parte delle quali situate nell’Italia settentrionale e quasi altrettante sono in fase di installazione. Altre venti, simili, sono attive tra la Francia meridionale e la Corsica. Cioè che questi “occhi” speciali cercano di comprendere, è la possibilità di calcolare le traiettorie degli oggetti per poter recuperare a scopo scientifico eventuali meteoriti cadute sulla Terra, proprio come è successo, ad esempio, per la “meteorite Cavezzo”, ritrovata all’inizio di quest’anno grazie alle coordinate calcolate in base ai filmati delle telecamere Prisma. La scelta del 30 giugno, per l’inaugurazione in terra sarda, non è come detto casuale, dato che in questa data si celebra l’Asteroid Day, evento nato nel 2014 che ha come obiettivo “la sensibilizzazione della popolazione, ma soprattutto dei politici e dei decision makers, sulle potenziali minacce che gli asteroidi possono rappresentare per l’umanità e sulle possibili soluzioni adatte a mitigare questa minaccia”.

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