Le tre scoperte scientifiche più importanti della storia dell'uomo

Scienze

Questi imprese frutto dell’ingegno umano hanno avuto un impatto notevole sulla società e l’economia e hanno portato la ricerca in direzioni fino a quel momento impossibili da prevedere 

Ogni scoperta scientifica è potenzialmente in grado di avere un impatto profondo sulla società e l’economia e di portare al superamento di quelli che, fino a quel momento, erano sempre stati considerati dei limiti invalicabili. Per esempio, la locomotiva, inventata nel 1829 dall’ingegnere britannico Robert Stephenson, portò alla nascita del trasporto ferroviario e consentì a molte persone di accedere a spostamenti più rapidi. Ecco un excursus su tre delle scoperte scientifiche più importanti della storia dell’uomo.

Il Dna

Il Dna, l’acido nucleico contenente tutte le informazioni genetiche necessarie alla biosintesi dell’Rna e delle proteine, è venne isolato per la prima volta dal biochimico svizzero Friedrich Miescher, che ne notò la presenza nel pus di alcune bende chirurgiche utilizzate. In seguito, molti altri ricercatori contribuirono allo studio dell’acido desossiribonucleico, tra cui James Watson e Francis Crick, che nel 1953 presentarono il primo modello accurato della sua struttura a doppia elica. La scoperta del Dna ha avuto delle conseguenze importanti sull’intera comunità scientifica, permettendo, per esempio, di scoprire l’origine di alcune patologie tramite la biologia molecolare e di mettere a punto nuove strategie per curarle.

I raggi X

I raggi X (noti anche come raggi Roentgen) vennero scoperti nel 1895 dal fisico tedesco Wilhelm Konrad Roentgen: si tratta di radiazioni elettromagnetiche caratterizzate da lunghezze d’onda comprese tra 10 nanometri (nm) e 1/1000 di nanometro (1 picometro). Grazie alla loro capacità di attraversare la materia i raggi X possono essere impiegati in campo medico nella terapia di alcuni tipi di tumori e per ottenere delle radiografie.

La penicillina

Scoperta da Alexander Fleming nel 1928, la penicillina è un antibiotico elaborato dal fungo Penicillium notarum. È efficace contro numerosi batteri, inclusi streptococchi, stafilococchi, spirilli e meningococchi, anche purtroppo il suo utilizzo eccessivo ha portato molti microrganismi a sviluppare una resistenza nei suoi confronti. Se Fleming fu il primo a scoprirla, furono Howard Walter Florey e Ernst Boris Chain a consentirne la produzione industriale, impresa per la quale vinsero il premio Nobel nel 1945. 

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