Antartide, la neve si colora di rosso sangue: ecco perché

Scienze

Il fenomeno è legato all’abbondante fioritura di una particolare alga, la “chlamydomonas nivalis”, tipica delle aree polari. Questa, per difendersi dai raggi ultravioletti, sviluppa uno strato di pigmenti rossi ma favorisce lo scioglimento dei ghiacci 

Un evento particolarmente suggestivo a vedersi ma anche preoccupante, almeno stando alle valutazioni degli esperti. In Antartide la neve ha iniziato a diventare rossa come il sangue: è successo, più precisamente, all'esterno della base ucraina Vernadsky sull'isola di Galindez.

Un’alga microscopica

Come mai si è verificato questo fenomeno? Sono proprio i ricercatori a spiegarlo, raccontando che a stravolgere il candido paesaggio del luogo è stata l'abbondante fioritura di una microscopica alga, esplosa per colpa delle elevate temperature e direttamente responsabile di un fenomeno da non sottovalutare, ovvero l'accelerazione dello scioglimento dei ghiacci. Per dar evidenza a questo fenomeno naturale, gli esperti ucraini hanno pubblicato sul web alcuni scatti, ripresi poi dal Ministero dell'Educazione e della Scienza dell'Ucraina.

Un comportamento particolare

Ulteriori dettagli, poi, sono arrivati grazie alle analisi al microscopio, che hanno rivelato agli esperti proprio la presenza di quella che, in gergo tecnico viene chiamata “chlamydomonas nivalis”, un'alga verde unicellulare comune in diverse regioni polari e alpine. L’alga, raccontano gli esperti, ha un comportamento particolare nel corso della sua vita: resta inattiva o “dormiente” durante il corso dell'inverno, per poi fiorire non appena il ghiaccio inizia a sciogliersi, spesso e volentieri a causa del calore prodotto dai raggi solari.  

Dal verde al rosso

Perché poi, da verde, rilasci questa colorazione rosso sangue è ben spiegato dai ricercatori stessi. La “chlamydomonas nivalis”, infatti, appena nata appare verde per via dei cloroplasti, un tipo di organulo presente nelle cellule delle piante e nelle alghe eucariotiche, all'interno dei quali si svolge il processo della fotosintesi clorofilliana: l'energia luminosa viene catturata dai pigmenti di clorofilla e viene convertita in energia chimica. Inoltre è dotata di due piccole code che le permettono di muoversi nello spazio. Una volta raggiunta la maturità, invece, l’alga perde praticamente del tutto la sua mobilità e per nutrirsi e quindi sopravvivere in un ambiente così estremo e con temperature molto rigide, sviluppa una seconda parete cellulare isolante e uno strato di pigmenti rossi (detti “carotenoidi”) che le conferiscono una particolare colorazione, variabile da sfumature dell'arancione fino al rosso vivo. "Questo strato protegge l'alga dai raggi ultravioletti", hanno scritto i ricercatori ucraini a corredo delle immagini proposte, “ma assorbendo calore favorisce lo scioglimento del ghiaccio”, hanno spiegato.  

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