Nata e morta nel giro di breve tempo 12 miliardi anni fa, quando l'universo aveva solo 1,8 miliardi di anni, la galassia è stata ribattezzata “XMM-2599” da un gruppo di scienziati dell'università americana della California a Riverside
Si chiama XMM-2599 ed è stata definita una galassia mostruosa, dalla massa incredibilmente gigante, nata circa 12 miliardi di anni fa quando l'universo aveva solo 1,8 miliardi di anni, vissuta per poco tempo e ben presto morta, per motivi ancora inspiegabili. A parlarne è stato uno studio pubblicato sulla rivista “Astrophysical Journal” da un gruppo di scienziati dell'università americana della California a Riverside, coordinato da Gillian Wilson e Benjamin Forrest.
Un osservatorio particolare
La galassia è stata studiata da un luogo particolare, l'osservatorio Keck situato sul vulcano Mauna Kea alle Hawaii e grazie allo strumento a infrarossi Mosfire (Multi-Object Spectrograph for Infrared Exploration). "Si tratta di una galassia che esisteva quando l'universo aveva meno di due miliardi di anni", ha spiegato Forrest. "Poi, improvvisamente, dopo avere raggiunto una massa di oltre 300 miliardi di volte il Sole, ha smesso di formare stelle. Non sappiamo ancora per quale ragione", ha aggiunto l'esperto. "All'epoca in cui l'universo era ancora giovanissimo infatti pochissime galassie hanno smesso di formare stelle e nessuna con la massa di XMM-2599", ha spiegato invece Wilson. “La semplice esistenza di galassie ultramassive come XMM-2599 rappresenta una vera sfida per i modelli numerici. Anche se galassie così enormi sono incredibilmente rare in questa epoca, i modelli le riescono a prevedere. Queste galassie però dovrebbero formare attivamente stelle. Ciò che rende XMM-2599 così interessante, insolita e sorprendente è che non sta più formando stelle, forse perché ha smesso di ottenere carburante vitale o il suo buco nero ha iniziato ad accendersi”, hanno spiegato ancora gli esperti.
L’attività della galassia
Il team di ricerca ha scoperto inoltre che XMM-2599 ha formato stelle per più di 1.000 masse solari all'anno, quando era all’apice della sua attività, ovvero un tasso estremamente elevato di formazione stellare in paragone, ad esempio, con ciò che succede nella Via Lattea."XMM-2599 potrebbe essere un discendente di una popolazione di galassie polverose ad alta formazione di stelle nell'universo primordiale che i nuovi telescopi a infrarossi hanno scoperto solo di recente", ha affermato Danilo Marchesini, professore associato di astronomia e co-autore dello studio. Ora gli esperti si concentreranno sul percorso evolutivo di XMM-2599, al momento non ancora ben chiaro. "Abbiamo catturato XMM-2599 nella sua fase inattiva", ha detto Wilson. “Non sappiamo in cosa si sia trasformata. Sappiamo che non può aver perso massa. Una domanda interessante è cosa sia successo intorno ad essa. Col passare del tempo, potrebbe aver attratto gravitazionalmente le galassie che formano le stelle vicine ed esser diventato un ammasso luminoso di galassie", ipotizzano gli esperti.