Il loro passaggio non rappresenta un rischio per il nostro pianeta ed è la prova tangibile dei progressi del sistema di sorveglianza spaziale, attualmente in grado di pronosticare degli eventi fino a pochi decenni fa imprevedibili
2019 AE3, grande quanto un autobus urbano, non è l’unico asteroide che saluterà la Terra nella giornata di oggi, 2 gennaio.
Saranno in totale 4 gli asteroidi che sfileranno davanti al nostro pianeta a una distanza di sicurezza tra i 900.000 chilometri e 2,8 milioni di chilometri.
Come sottolineato dagli esperti del settore, il loro passaggio non rappresenta un rischio per la Terra ed è la prova tangibile dei progressi del sistema di sorveglianza spaziale, che è attualmente in grado di pronosticare degli eventi fino a pochi decenni fa imprevedibili.
"Lo spazio intorno alla Terra è popolato di asteroidi, soprattutto quelli di piccole dimensioni come questi, ed è normale che in un solo giorno ne passino quattro, anzi dimostra la nostra capacità di poter prevedere questi passaggi, fino a 20 anni non era così" ha dichiarato Ettore Perozzi dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
I quattro protagonisti del cielo del 2 gennaio
I quattro ospiti del cielo terrestre sono 2020AC con un diametro di circa 16 metri che transiterà a 1,2 milioni di chilometri dalla Terra, 2020AD dal diametro di 15 metri che passerà a 900.000 chilometri dal nostro Pianeta, 2019YH dal diametro di circa 90 metri che si avvicinerà alla Terra ad una distanza di 2,8 milioni di chilometri e 2019AE, il più grande di questi asteroidi, che viaggiando a 8.24 chilometri al secondo transiterà dalla Terra tra 4.0 e 5.7 distanze lunari.
Nello specifico, 2020AC e 2020AD sono di recente scoperta, mentre gli ultimi due asteroidi sono stati identificati lo scorso anno.
"Questi quattro passaggi non comportano alcun rischio per la Terra e tutti e quattro questi asteroidi non sono nella cosiddetta lista di rischio, che comprende gli asteroidi che hanno probabilità non nulla di collidere con la Terra”, ha spiegato Perozzi.
I progressi del sistema di sorveglianza spaziale
Riuscire a stimare l’orbita di questi oggetti che popolano lo spazio intorno alla Terra è un grande risultato che si deve ai progressi ottenuti con gli anni dal sistema di sorveglianza spaziale, il cui funzionamento è garantito da una rete di telescopi quotidianamente impegnati nell’osservazione dei fenomeni che avvengono al di fuori della Terra e da due centri specializzati nel calcolo delle orbite: il centro Cneo (Center for NEO Studies) della Nasa e il Centro Neo dell'Esa, sostenuto anche dall’Asi.