Nella Penisola sono presenti due vulcani ad attività persistente, Etna e Stromboli, e vari vulcani quiescenti: Vesuvio, Campi Flegrei, Colli Albani, Lipari, Ischia, Vulcano, Pantelleria, Panarea e Isola Ferdinandea
In base allo stato di attività, la comunità scientifica divide i vulcani in due categorie principali: estinti e attivi. Quest’ultimi possono essere ulteriormente suddivisi in due sottogruppi: quiescenti e con attività persistente. I primi sono vulcani la cui ultima eruzione è avvenuta nel corso degli ultimi 10mila anni e che, pur trovandosi in una fase di riposo, continuano a mostrare segni di attività vulcanica. Non è possibile escludere che in futuro possano tornare a eruttare nuovamente. Secondo una classificazione più rigorosa, gli scienziati considerano come quiescenti quei vulcani il cui tempo di riposo attuale è inferiore al più lungo periodo di riposo registrato in precedenza. In Italia si trovano in questa situazione: Vesuvio, Campi Flegrei, Colli Albani, Lipari, Ischia, Vulcano, Pantelleria, Panarea e Isola Ferdinandea. Si definiscono ad attività persistente, invece, quei vulcani che danno eruzioni continue o separate da brevi periodi di riposo. In Italia sono due, come riporta anche l'Ingv: Etna e Stromboli.
I vulcani quiescenti in Italia
Tra i vulcani quiescenti presenti in Italia, Vesuvio, Vulcano e Campi Flegrei si distinguono per una frequenza eruttiva molto bassa. Inoltre, si trovano tutti e tre in uno stato di attività a condotto ostruito. Il livello di rischio dei vulcani quiescenti dipende da vari fattori, tra cui la pericolosità dei fenomeni attesi e l’entità della popolazione esposta. Un’altra caratteristica che dev’essere tenuta in considerazione sono i fenomeni di vulcanesimo secondario, come le fumarole, tipiche dei Campi Flegrei, e il degassamento dal suolo.
I vulcani ad attività persistente in Italia: l'Etna
L’Etna si trova lungo la costa orientale della Sicilia e ricopre un’area di circa 1250 km². I suoi 3.300 metri di altezza lo rendono il vulcano più grande d’Europa. Presenta quattro bocche eruttive situate nella parte sommitale dell’edificio vulcanico, note come Bocca Nuova, Voragine, Cratere di nord-est e Cratere di sud-est. Le sue eruzioni si verificano a intervalli che possono durare dai pochi mesi ai vent’anni. Fra gli episodi più recenti, quello del settembre 2021 quando si è registrata un'eruzione, con un'intesa emissione di cenere lavica.
Lo Stromboli
Oltre all’Etna, l’unico altro vulcano ad attività persistente presente in Italia è Stromboli. Si distingue per le esplosioni di moderata energia, con lancio di brandelli di lava incandescente, lapilli e cenere fino a qualche centinaio di metri di altezza, che hanno origine dalle sue diverse bocche ogni 10-20 minuti. È proprio questa caratteristica, nota come ‘attività stromboliana’, a renderlo uno dei vulcani più attivi del mondo. Uno degli ultimi episodi risale all'ottobre del 2021, con una forte esplosione sul cratere Nord.