Sono circa 1.500 i vulcani potenzialmente attivi più pericolosi al mondo, la maggior parte dei quali presenti presso l'Anello del Fuoco (the Ring of Fire) regione che si trova lungo le coste dell’Oceano Pacifico. Dagli Usa al Giappone, ecco quali sono
In tutto il mondo ci sono circa 1.500 vulcani potenzialmente attivi, senza contare le dorsali medio-oceaniche sul fondo dell'oceano. Circa 500 di questi hanno avuto eruzioni in epoca storica e molti di questi si trovano lungo le coste dell’Oceano Pacifico, in quello che è noto come l'Anello del Fuoco (the Ring of Fire) dove si concentra circa il 75% dei vulcani di tutto il mondo. Secondo l’Istituto Nazionale di Vulcanologia, che riporta questi dati, è la zona sismicamente e vulcanologicamente più attiva del mondo. Si tratta di una fascia lungo cui corrono i limiti di molte delle placche tettoniche in cui è suddiviso l’involucro più esterno del pianeta Terra, cioè la litosfera.
I fattori di rischio
Un articolo del Time, nel 2018, ha dedicato un focus ai vulcani più pericolosi nel mondo. Nel valutare quali siano entrano in gioco diversi fattori, tra cui la densità di popolazione che circonda i vulcani attivi, i tipi di magma che emergono durante le eruzioni e la storia dell'eruzione di ciascun vulcano. Ad esempio, un'eruzione vulcanica esplosiva in un'area remota non è così pericolosa come quella in una regione popolosa che richiede evacuazioni di massa. E i vulcani che durano a lungo senza scoppiare rappresentano un rischio maggiore di eruzione a causa della crescente pressione al loro interno. Il contenuto di magma è un altro modo per valutare il livello di pericolo di un particolare vulcano, così come sostiene Stanley Mertzman, professore di geoscienze al Franklin & Marshall College di Lancaster. Un ulteriore fattore è il livello di silice, un composto che contribuisce alla formazione delle rocce e che influenza lo spessore della lava. La presenza di questo elemento può indicare quanto possa essere pericolosa un'eruzione perché tende a cristallizzarsi in catene raffreddando la lava, aumentandone la viscosità, a sua volta creando magma più spesso che può far eruttare un vulcano in modo più o meno importante. Stando all’articolo le regioni in cui le eruzioni vulcaniche possono essere mortali includono Indonesia, Filippine, parti del Sud America e vari vulcani negli Stati Uniti.
Il Vesuvio
ll Vesuvio in Italia rappresenta una figura minacciosa da quando un'eruzione del 79 d.C. seppellì la città di Pompei. Negli ultimi 17.000 anni, il vulcano ha attraversato otto grandi eruzioni esplosive seguite da grandi flussi piroclastici, secondo il Global Volcanism Program dello Smithsonian Institute. L'ultima eruzione conosciuta del Vesuvio si è verificata nel 1944. Il governo italiano ha preparato diversi piani per una possibile eruzione in futuro. Almeno 6 milioni di persone vivono nelle vicinanze del vulcano, anche per questo motivo ritenuto uno tra gli otto più pericolosi al mondo.
Il Monte Rainier
Si tratta di uno stratovulcano dormiente situato nello Stato di Washington, a 87 km da Seattle. Sempre stando all’articolo del Time, numerosi fattori rendono il Monte Rainier uno dei vulcani più pericolosi degli Stati Uniti. Tra questi l’altezza (4392 metri), la composizione chimica, la vicinanza alle periferie di Washington e la capacità del vulcano di produrre intensi flussi piroclastici, flussi di lava e cenere vulcanica. Il calore dei flussi di lava del Monte Rainier potrebbe fondere potenzialmente la neve e il ghiaccio sul vulcano, causando un rapido flusso a valle di fango, rocce e detriti chiamati lahar. Enormi lahar sono il rischio maggiore rappresentato da un'eruzione sul Monte Rainier, che potrebbe interessare più di due milioni di persone.
Novarupta
Situato nel Katmai National Park and Preserve dell'Alaska, il vulcano Novarupta si è formato nel 1912 nel corso di una delle eruzioni più importanti del mondo nel XX secolo, spargendo nell'aria quasi 30 chilometri cubi di cenere e detriti. Sebbene l'area circostante circostante al Novarupta non sia popolosa, l'eruzione del 1912 ha formato una nuvola di cenere che ha fatto depositare ceneri solforose nell'Alaska meridionale e in alcune zone del Canada. Dopo tre giorni, le persone della vicina città di Kodiak avevano manifestato dolore agli occhi e problemi respiratori causati dalla cenere.
Il Monte Pinatubo
Si tratta di un vulcano attivo presso l'isola di Luzón, nelle Filippine, al confine tra le tre province di Zambales, Bataan e Pampanga. E’ diventato noto dopo una significativa eruzione del 1991 che fu la seconda più grande del ventesimo secolo, dopo quella del Novarupta. In quell’occasione morirono 722 persone e oggi oltre 21 milioni di persone vivono nel raggio di 100 chilometri, circa 62 miglia, dal vulcano.
Il Monte Sant’Elena
Il monte Sant'Elena (in inglese Mount St. Helens) è uno stratovulcano attivo che si trova nello Stato di Washington, negli Stati Uniti, sulla costa pacifica. È localizzato nella Catena delle Cascate e fa parte dell'Arco vulcanico delle Cascate, un segmento della Cintura di fuoco del Pacifico che include oltre 160 vulcani attivi. L'eruzione di questo vulcano avvenuta nel 1980 fu l'evento vulcanico più mortale e più distruttivo della storia degli Stati Uniti. Morirono 57 persone oltre a migliaia di animali e circa 200 miglia quadrate di foresta furono distrutte. Secondo gli esperti, la storia delle eruzioni esplosive di questo vulcano indica che è probabile che si verifichino in futuro altri episodi.
Il Monte Agung
Il monte Agung, o Gunung Agung, è uno stratovulcano attivo dell'isola di Bali, in Indonesia, della quale costituisce il punto più elevato. In continua eruzione, ebbe la sua ultima grande eruzione nel 1963, una delle più devastanti della storia del Paese. L'eruzione durò 11 mesi, producendo pericolose cadute di cenere e flussi piroclastici che causarono oltre 1.000 morti e danni al territorio circostante. Piume di cenere sopra il vulcano sono state continuamente osservate per tutto il 2018, a seguito di un'eruzione nel novembre 2017. Il vulcano si trova in una regione con una popolazione di circa quattro milioni di persone.
Il Monte Fuji
Famoso vulcano del Giappone, non erutta dal 1707, quando un grande terremoto all'inizio di quell'anno probabilmente lo innescò. Nel 2014 gli esperti hanno segnalato che il Fuji era a rischio di un'altra eruzione a seguito del terremoto di magnitudo 9.0 che aveva colpito il Giappone nel 2011. Secondo i ricercatori, il terremoto ha aumentato la pressione sotto il vulcano. Se dovesse eruttare di nuovo, oltre 25 milioni di persone nell'area circostante potrebbero essere colpite. In Giappone si trova anche il Monte Aso, che è il più grande vulcano attivo del Paese ed è situato nella prefettura di Kumamoto. La sua ultima eruzione risale al 20 ottobre 2021.
Il Monte Merapi
Uno dei vulcani più attivi dell'Indonesia, il Merapi è in continua eruzione da secoli. Secondo la Nasa, il rischio maggiore derivante dalla sua attività è rappresentato dai flussi piroclastici che possono diffondersi su vaste aree e minacciare le persone che vivono nelle aree limitrofe. Il vulcano ha eruttato nel 2018, proiettando pennacchi di fumo nell'aria e provocando evacuazioni di massa. Un'altra eruzione si è verificata nel 2020. Oltre 24 milioni di persone vivono nell'area circostante.