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Marte, rilevate tracce di ossigeno nell’atmosfera per la prima volta

Scienze
Immagine di archivio (Nasa)

Il rover Curiosity ha individuato il gas nell’aria al di sopra del cratere Gale: contrariamente agli altri elementi dell’atmosfera, però, le sue variazioni stagionali sono inspiegabili. Il mistero forse è connesso alla presenza di metano

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Per la prima volta, la Nasa ha scoperto tracce di ossigeno nell’atmosfera di Marte al di sopra del cratere Gale, uno dei siti esplorati dal rover Curiosity. Il risultato è stato possibile grazie alle analisi condotte negli ultimi sei anni (o tre anni marziani) dal robot, che facendo affidamento sul laboratorio di chimica portatile contenuto nella sua ‘pancia’ ha potuto studiare la composizione dell’aria del Pianeta Rosso. Come spiegato dall’agenzia spaziale statunitense in una nota ufficiale, l’ossigeno marziano rilevato “si comporta in un modo che al momento gli scienziati non riescono a spiegare attraverso qualsiasi processo chimico conosciuto”.

Nasa, la scoperta di ossigeno nell’atmosfera di Marte

Gli strumenti a bordo di Curiosity hanno permesso “per la prima volta nella storia dell’esplorazione spaziale” di misurare i cambiamenti stagionali dei gas che compongono l’aria marziana sopra il cratere Gale, come puntualizza orgogliosamente la Nasa. Le analisi del rover hanno svelato che l’atmosfera è costituita per lo 0,16% da ossigeno molecolare, ma non solo. I dati ottenuti hanno anche permesso agli scienziati di notare come, a seconda delle stagioni e dei cambiamenti nella pressione dell’aria, le molecole che costituiscono l’aria di Marte tendano a variare nella quantità, come accade ad esempio quando l’anidride carbonica ghiaccia sopra i poli in inverno o evapora in estate, provocando modifiche nella pressione atmosferica. Tuttavia, se elementi come azoto e argon si comportano in modo prevedibile a seconda delle stagioni, lo stesso non accade con l’ossigeno, che inaspettatamente cresce durante primavera e estate fino al 30%, per poi tornare a livelli più bassi in autunno. Secondo la Nasa, questo suggerisce che la presenza di qualcosa in grado di produrre ossigeno e poi rimuoverlo dall’atmosfera.

L’ossigeno su Marte ha un comportamento inspiegabile

Sushil Atreya, coautore dello studio pubblicato su Journal of Geophysical Research: Planets, spiega che “la prima volta che abbiamo notato tutto questo siamo rimasti sbalorditi”. Poiché condotte su più anni, le analisi di Curiosity sono state considerate affidabili e hanno spinto gli scienziati a ricercare soluzioni per risolvere un enigma che tuttavia, secondo Melissa Trainer della Nasa, “facciamo fatica a spiegare”. Il fatto che il comportamento dell’ossigeno “non si ripeta ogni stagione ci fa pensare che questo non abbia a che fare con le dinamiche atmosferiche. Deve esserci qualche fonte chimica che non abbiamo ancora individuato”.

Ossigeno e metano su Marte: possibile connessione

Secondo Atreya gli scienziati stanno iniziando a vedere delle correlazioni tra il mistero dell’ossigeno e quello relativo alla presenza di metano, anch’esso rilevato da Curiosity e caratterizzato da variazioni per ora inspiegabili. Ossigeno e metano possono infatti essere prodotti sia biologicamente che geologicamente, da interazioni tra rocce e acqua. I ricercatori ritengono che quest’ultima causa sia la più probabile, ma serviranno nuove indagini per averne la certezza.