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Iceberg gigante in Antartide, il rischio segnalato dai satelliti. FOTO

Scienze
Le fratture del ghiacciaio Pine Island (ESA, CC BY-SA 3.0 IGO)

Copernicus Sentinel-1 e Sentinel-2, satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), hanno segnalato due importanti fratture sul ghiacciaio di Pine Island, una delle principali arterie di ghiaccio nella calotta glaciale dell'area 

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In Antartide c’è il rischio che si formi un iceberg di proporzioni importanti. Ad indicarlo sono due grandi spaccature, lunghe circa 20 chilometri, che sono state segnalate dai satelliti Copernicus Sentinel-1 e Sentinel-2 dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) in Antartide occidentale, precisamente sulla piattaforma di ghiaccio di Pine Island. Si tratta di un complesso grande 175 mila km quadrati, una delle principali arterie di ghiaccio nella calotta glaciale di quella zona.

Due grandi fratture

Le due grandi fratture sono state avvistate per la prima volta all'inizio del 2019 e, stando ai più recenti rilevamenti, ognuna di esse è cresciuta rapidamente sino ad arrivare a quella che è la sua estensione massima. Mark Drinkwater, capo della divisione di Scienze della Terra della missione dell'ESA, ha così commentato i dati emersi dalle rilevazioni. "Queste nuove fratture sono comparse molto presto, dopo il distaccamento dell'iceberg B46 dell'anno scorso. Il monitoraggio invernale di Sentinel-1 del loro progressivo ampliamento segnala che presto potrà staccarsi un nuovo iceberg di proporzioni simili".

I cambiamenti del ghiacciaio negli anni

Il ghiacciaio di Pine Island, insieme al vicino ghiacciaio Thwaites, collega il centro della calotta glaciale dell'Antartico occidentale con l'oceano, ed entrambi scaricano significative quantità di ghiaccio nell'oceano. Ma un dato deve far riflettere, dicono gli esperti: questi due ghiacciai hanno drasticamente ridotto le quantità di ghiaccio negli ultimi 25 anni. Per scoprirlo gli scienziati si sono serviti proprio dei satelliti che svolgono un ruolo fondamentale nella misurazione e nel monitoraggio della glaciologia antartica, rivelando i tempi e il ritmo della ritirata glaciale in queste aree. Dall'inizio degli anni '90, la velocità di consumo del ghiaccio di Pine Island è aumentata drammaticamente a valori che superano i 10 metri al giorno. Il suo fronte di ghiaccio galleggiante, che ha uno spessore medio di circa 500 metri, ha subìto una serie di distaccamenti negli ultimi 30 anni, alcuni dei quali hanno cambiato bruscamente la forma e la posizione del fronte di ghiaccio stesso. Questi cambiamenti sono stati mappati dai satelliti dell'ESA dagli anni '90, con eventi di distacco di blocchi di ghiaccio verificatisi a partire dal 1992 e fino al 2018. L'ultimo di questo, chiamato B46 dal National Ice Center degli Stati Uniti, aveva una dimensione pari a circa 226 km quadrati.

L’importanza dei satelliti

Di recente poi, la frequenza di eventi di distacco di blocchi di ghiaccio da Pine Island è aumentata. Oggi gli scienziati osservano che il ghiacciaio sta perdendo massa a causa di una combinazione di eventi, tra cui la presenza di calde correnti oceaniche che erodono la parte inferiore della piattaforma galleggiante. "Le misurazioni a lungo termine dei ghiacciai della calotta glaciale dell'Antartide occidentale come Pine Island sono fondamentali per comprendere i cambiamenti nel tasso di perdita di massa di ghiaccio nell'oceano, e quindi Copernicus Sentinel-1 è diventato fondamentale per misurare il contributo dell'Antartide all'innalzamento del livello del mare", ha poi aggiunto Drinkwater.