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Pfas, individuati i batteri che possono eliminarli

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

La scoperta, descritta sulle pagine della rivista specializzata Environmental Science and Technology, è stata resa possibile da una ricerca condotta in laboratorio da un gruppo di esperti dell’Università di Princeton, coordinato da Peter Jaffe 

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Alcuni comuni batteri presenti nel suolo delle paludi del New Jersey possono divorare i Pfas, le sostanze inquinanti utilizzate come idrorepellenti e antiadesivi in vari prodotti, che nel corso degli anni si accumulano nell’organismo attraverso la catena alimentare. La scoperta, descritta sulle pagine della rivista specializzata Environmental Science and Technology, è stata resa possibile da una ricerca condotta in laboratorio da un gruppo di esperti dell’Università di Princeton, coordinato da Peter Jaffe. I microorganismi esaminati dai ricercatori, in particolare l'acidimicrobium A6, si sono dimostrati in grado di rompere il legame chimico carbonio-fluoro e di rimuovere di conseguenza il 60% dei Pfas nell’arco di 100 giorni.

L’eliminazione dei Pfas

Uno studio precedente aveva mostrato come questi batteri, usando il ferro presente nel suolo, possano aiutare a scomporre l’ammonio (inquinante presente nei liquami e fertilizzanti) senza il bisogno di ossigeno. I ricercatori di Princeton si sono chiesti se questa reazione, nota come Feammox, potesse essere sfruttata anche sui Pfas. Per verificarlo hanno fatto crescere in laboratorio i microorganismi, ricchi di ferro e ammonio, aggiungendo loro due tipi di Pfas: hanno così potuto osservare che i batteri usavano la reazione Feammox per trasferire gli elettroni dall’ammonio o idrogeno alle sostanze inquinanti, rimuovendo gli atomi di fluoro e rendendole non dannose. Nell’arco di 100 giorni, i batteri avevano eliminato tra il 50 e il 60% dei Pfas presenti nelle colture. Per i ricercatori il risultato ottenuto dimostra che nelle giuste condizioni ambientali questo processo può essere usato per biodegradare le sostanze inquinanti nel suolo e nelle falde acquifere contaminate.

I Pfas possono provocare patologie riproduttive durante l’infanzia

Uno studio pubblicato nel 2018 sulla rivista Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism ha dimostrato che i Pfas possono provocare delle patologie riproduttive e dei disturbi comportamentali durante l’infanzia. Per dimostrarlo, gli esperti dell’unità operativa complessa di Andrologia e Medicina della Riproduzione dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova hanno preso in esame 212 giovani di età compresa tra i 18 e i 20 anni. I risultati ottenuti hanno permesso di individuare il meccanismo tramite cui i Pfas possono interferire con l’attività ormonale dell’organismo e favorire l’insorgenza del diabete o di alcuni tipi di tumori.