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Saturno e i suoi anelli, nuove foto dal telescopio spaziale della Nasa

Scienze
Il nuovo ritratto di Saturno ottenuto da Hubble (Nasa, Esa, A. Simon, M.H. Wong, OPAL Team)

Il telescopio Hubble ha immortalato il gigante gassoso in avvicinamento alla Terra: le immagini offrono un dettaglio senza precedenti, con gli anelli brillanti e il curioso esagono al polo nord del pianeta 

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Mentre Saturno era in procinto di avvicinarsi alla Terra, prima di dare spettacolo nelle notti di inizio luglio, il telescopio spaziale Hubble ne ha approfittato per immortalare il pianeta in un nuovo ritratto che ne mette in mostra gli spettacolari anelli, uno dei tratti distintivi del gigante gassoso. Come rende noto la Nasa, la Wild Field Camera 3 del telescopio ha catturato Saturno il 20 giugno, quanto questo si trovava a circa un miliardo e 359 milioni di chilometri dalla Terra, alla quale da lì a poco si sarebbe avvicinato ancora di più.

Gli anelli di Saturno ripresi nel dettaglio

Gli anelli di Saturno risultano visibili in un dettaglio senza precedenti nelle nuove immagini ottenute dal telescopio Hubble. Secondo la Nasa, questa particolarità è data dal fatto che l’intero sistema di anelli è inclinato verso la Terra, offrendo una prospettiva ideale per ammirare la struttura ghiacciata. Tuttavia, al di là dello spettacolare colpo d’occhio, il ritratto di Saturno è anche la conferma, come già notato in passato, dell'atmosfera “dinamica e turbolenta” del pianeta, che nel 2018 vide una forte tempesta abbattersi sul polo nord. Nonostante il fenomeno sia svanito, nell’ultima immagine è ancora visibile la macchia ‘esagonale’ che caratterizza la stessa regione settentrionale, scoperta nel 1981 dalla sonda Nasa Voyager 1 e causata da fortissime correnti. 

Saturno e lo spettacolo di luglio

L’unico modo per ottenere immagini di Saturno tanto precise come quelle raccolte da Hubble è affidarsi alle riprese di sonde mandate in visita al gigante gassoso. Tuttavia, nella prima metà di luglio, il pianeta è risultato visibile per diverse notti dopo aver raggiunto l’opposizione e la distanza minima dalla Terra. Astronomi e semplici appassionati hanno infatti potuto ammirarlo anche con piccoli telescopi dapprima in solitaria e successivamente, il 13 e 14 luglio, in coppia con Giove nelle ‘notti dei giganti’