Scoperti utensili in pietra risalenti a 2 milioni e mezzo di anni fa

Scienze
Fossili (Getty Images)

Il loro ritrovamento, nel sito di scavo a Bokol Dora, in Etiopia, e la loro analisi, descritta sulla rivista specializzata Pnas, si devono a un team di ricercatori di diversi atenei, tra i quali l’Università americana George Washington

I nostri antenati cominciarono a realizzare e a utilizzare gli utensili in pietra molto prima del previsto. In Etiopia, nel sito di scavo a Bokol Dora, sono emersi degli arnesi che hanno più di due milioni e mezzo di anni.
Il loro ritrovamento e la loro analisi, descritta sulla rivista specializzata dell’Accademia Nazionale delle Scienze americana (Pnas), si devono a un team di ricercatori di diversi atenei: l’Università americana George Washington, l’Università di Stato americana dell’Arizona, l’Istituto Max Planck tedesco di Antropologia Evolutiva, l’Università francese di Poitiers e l’Università portoghese dell’Algarve.

Utensili ritrovati nella regione di Afar dell’Etiopia nordorientale

Stando al parere degli esperti, coordinati da David Braun dell’Università americana George Washington, i resti degli utensili, ritrovati nello stesso scavo dal quale sono emersi i fossili più datati del genere Homo, sono ‘sopravvissuti’ per così tanti anni perché conservati in una posizione piuttosto favorevole: nei pressi di una fonte d’acqua. Gli utensili in pietra si sono conservati per più di due milioni e mezzo di anni nella regione di Afar dell’Etiopia nordorientale.
Il ritrovamento, secondo i ricercatori, suggerisce che “questi strumenti in pietra scheggiata sono stati inventati varie volte e in modi differenti, prima di diventare parte essenziale dell’evoluzione umana”.
"Un'analisi sul campo di prim'ordine come questa è fondamentale per aiutarci a capire quale sia uno dei processi più importanti nell'evoluzione della nostra specie - l'invenzione della tecnologia”, spiega l’archeologo Mark Moore dell'Università del New England di Armidale, in Australia, elogiando la ricerca.

Uomini di Neanderthal, svelata la causa della loro estinzione

Perché quaranta mila anni fa si estinsero i Neanderthal?
Una ricerca, condotta dai geologi dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Cnr-Ismar) e dell’Università della Florida a Gainesville, è forse riuscita a rispondere a uno dei misteri dell’evoluzione dell’essere umano. L’estinzione dei Neanderthal si sarebbe verificata a causa di una serie di effetti provati dall’Evento di Laschamp, che per 2000 anni causò un crollo del campo magnetico terrestre, determinando l’aumento delle radiazioni ultra-violette (UVR) che fu determinante nella selezione.
“La coincidenza con i tempi dell’estinzione dei Neanderthal suggerisce che fu lo stress ossidativo prodotto dalla mancanza dello schermo fornito dal campo magnetico terrestre rispetto ai raggi UV ad essere responsabile della loro scomparsa”, spiega Luigi Vigliotti del Cnr-Ismar.  

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