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Rame, ecco perché è il metallo più cercato

Scienze
Il rame è spesso obiettivo di furti (Fotogramma)

Usato sin dall'antichità, ha nell'efficace conduzione e nella duttilità i suoi punti di forza. Che uniti a un prezzo appetibile lo rendono spesso oggetto di furti

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Il rame si è conquistato il nome di “oro rosso”. Non è prezioso come quello giallo, ma è molto richiesto, facilmente reperibile e duttile. L'impiego in diversi settori lo rende quindi particolarmente appetibile. Ecco perché è così cercato.

Le caratteristiche del rame

La grande richiesta di rame dipende dalle sue caratteristiche. È un ottimo conduttore di calore ed elettricità, è resistente alla corrosione, non è magnetico, si può trovare e lavorare con facilità, anche in combinazione con altri metalli per creare leghe molto diffuse, come bronzo e ottone. La capacità di conduzione lo ha reso molto diffuso nei settori dei trasporti (in particolare delle ferrovie), dell'energia (anche nei pannelli fotovoltaici) e delle telecomunicazioni. L'aggiunta di resistenza e malleabilità lo rende perfetto per creare utensili da cucina. Gli oggetti in bronzo (formato da rame e stagno) sono popolari sin dall'antichità. L'ottone (composto da rame e zinco) è utilizzato, tra le altre cose, anche per la produzione di strumenti musicali a fiato. Senza dimenticare l'utilizzo forse più antico del rame, quello di metallo di base di gioielli.  

Estrazione e furti

Bastano caratteristiche, diffusione e diversità di utilizzo per capire come mai il rame sia così cercato. In più si estrae con relativa semplicità e non ha bisogno di grandi trasformazioni prima di essere impiegato. I più importanti giacimenti si trovano in Cile, Perù, Stati Uniti, Canada, Federazione russa, Zambia, Zaire, Repubblica Sudafricana, Polonia e Australia. C'è poi il rame riutilizzato, in modo più o meno lecito. Si parla spesso di furti di rame, con le Ferrovie dello Stato e gli impianti fotovoltaici come vittime principali. Dipende da un prezzo che, nelle sue oscillazioni (che dipendono soprattutto dalla domanda nei Paesi in via di sviluppo) può diventare molto appetibile. Negli anni, il fenomeno dei furti è diventato così diffuso da portare alla nascita di un Osservatorio nazionale, cui partecipano Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia di Stato, Agenzia delle dogane, Confindustria e alcune delle imprese più esposte: Ferrovie dello Stato italiane, Enel, Telecom Italia, Vodafone Italia, Wind-Tre e Anie (Federazione nazionale imprese elettrotecniche e elettroniche). I furti di rame, spiega l'Osservatorio, “oltre a provocare l’interruzione di pubblici servizi essenziali con ripercussioni di natura economica e sociale di particolare rilievo, possono avere conseguenze per quanto riguarda la sicurezza e l'ordine pubblico”.