In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Filippine, scoperto un nuovo ‘parente’ dell’Homo sapiens

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

I resti della specie, chiamata Homo luzonensis, sono stati rinvenuti all’interno della caverna di Callao dai ricercatori del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi 

Condividi:

Un nuovo ‘parente’ dell’Homo sapiens è stato scoperto nelle Filippine, precisamente nella caverna di Callao (che si trova sull’isola di Luzon). Qui i ricercatori del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, guidati dal paleoantropologo Florent Détroit, hanno trovato ossa di mani e piedi, frammenti di femore e alcuni denti appartenenti ad almeno tre individui. Analizzandoli, gli esperti hanno notato delle differenze con le specie già note e alcune somiglianze con l’Homo floresiensis, scoperto sull’isola Indonesia di Flores (distante 3.000 chilometri dall’isola di Luzon) nel 2004 e noto anche come ‘Hobbit’. Alla specie è stato dato il nome Homo luzonensis, in riferimento alla caverna in cui è stata scoperta. Basandosi sulle ossa di animali e sulle tracce di macellazione rinvenute nella caverna, i ricercatori hanno ipotizzato che questi ‘parenti’ dell’Homo sapiens si nutrissero di carne e utilizzassero degli utensili di pietra. Tutti i dettagli del ritrovamento sono stati pubblicati sulle pagine della rivista specializzata Nature.

L’altezza dell’Homo luzonensis

Lorenzo Rook, professore di Paleontologia presso l’Università di Firenze, afferma che “il contesto bio-geografico della scoperta, lo stesso dell’Homo floresiensis, è estremamente interessante”. L’esperto spiega che le dimensioni ridotte della nuova specie sono un tratto comune dell’evoluzione nelle isole. Infatti, dalle analisi dei ricercatori del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi emerge che l’Homo luzonensis era alto meno di 120 centimetri. “Sembra proprio che nelle isole del sud-est asiatico sia presente uno schema che si ripete”, conclude Rook.

Le analisi dei ricercatori

Il team di ricerca guidato da Florent Détroit ha eseguito varie analisi morfologiche sui resti fossili individuati all’interno della caverna di Callao, tra cui delle ricostruzioni tridimensionali: i risultati ottenuti indicano che le ossa risalgono approssimativamente a 67.000 anni fa, lo stesso periodo in cui è vissuto l’Homo floresiensis. “Indubbiamente le due specie appartengono allo stesso momento di esplosione e diversificazione delle forme di vita che si è verificato in quel periodo nel sud-est asiatico”, sostiene Lorenzo Rook. Gli esperti sottolineano che, per il momento, non sono state rinvenute delle prove che indicano delle possibili interazioni tra l’Homo floresiensis e l’Homo luzonensis. Entrambe le specie sono scomparse circa 50.000 anni fa, lo stesso periodo in cui l’Homo sapiens ha iniziato a diffondersi nell’area del sud-est asiatico. La comunità scientifica non esclude che i due eventi possano essere collegati.