National Geographic Festival delle Scienze 2019: il programma
ScienzeL'evento è ospitato dall'Auditorium Parco della musica di Roma dall'8 al 14 aprile. Tra gli ospiti più attesi, la Medaglia Fields Alessio Figalli, il Pulitzer Jared Diamond e i premi Nobel Gerard Mourou e Donna Strickland
National Geographic battezza per il terzo anno il Festival delle Scienze, dall'8 al 14 aprile. La manifestazione, arrivata alla 14esima edizione e ospitata dall'Auditorium Parco della Musica di Roma, prevede conferenze, spettacoli, mostre, esposizioni interattive e laboratori.
Il tema 2019: l'invenzione
Il tema dell'edizione 2019 è "L'Invenzione", intesa come creazione e introduzione per la prima volta di un concetto, un'idea, una teoria, una tecnologia. Una scelta non casuale in un anno ricco di ricorrenze cruciali per il mondo scientifico. Si celebrano infatti i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, figura che meglio di ogni altra rappresenta il genio tra arte e scienza. È anche il 50esimo anniversario dell'allunaggio dell'Apollo 11, con quel "piccolo passo per un uomo" che ha rappresentato "un gigantesco balzo per l'umanità". Nel 2019 si festeggiano anche i 150 anni dall'invenzione della Tavola periodica da parte di Dmitrij Mendeleev, un capolavoro della scienza che ha consentito non solo di classificare gli elementi chimici allora noti, ma di prevedere l'esistenza di altri, scoperti solo in seguito. Come da tradizione, il Festival delle Scienze affronterà il tema portante della manifestazione da punti di vista differenti e non solo con un'ottica esclusivamente scientifica.
Il programma
Il Festival continua a crescere. E anche se l'Auditorium resta il cuore della manifestazione, l'evento anima l'intera città. Con oltre 40 sedi che ospiteranno più di 40 incontri e 300 attività didattiche. Uno degli obiettivi primari del Festival è infatti avvicinare i più giovani al mondo della scienza: dal coding alla robotica, dall'esplorazione dello spazio agli acceleratori di particelle in realtà virtuale, dagli strumenti musicali realizzati con materiali di riciclo alla scoperta dei vulcani. A impreziosire la rassegna ci sono anche otto mostre dedicate alle invenzioni italiane, all'universo, al rapporto tra scienza e fumetti, alla Terra e all'ambiente.
Le conferenze da non perdere
Il keynote di apertura è affidato alla planetologa Carolyn Porco, una vera "rock star" del mondo della scienza, leader dell'Imaging Team per la missione spaziale Cassini-Huygens e premiata da National Geographic con il premio Eliza Scidmore per il suo impegno nella divulgazione scientifica. Martedì 9 salirà sul palco Alessio Figalli, vincitore nel 2018 della Medaglia Fields, uno dei riconoscimenti più prestigiosi per un matematico. Nella stessa giornata, la seconda del festival, Federico Fanti, paleontologo dell'Università di Bologna e National Geographic Explorer, presenterà il documentario "Il cacciatore di dinosauri" che National Geographic ha realizzato sulle sue ricerche. Venerdì 12 aprile, appuntamento con i National Geographic Emerging Explorers. Tre giovani biologi marini italiani - Martina Capriotti, Giovanni Chimienti e Arianna Mancuso - condivideranno con il pubblico le loro ricerche e scoperte legate alla salvaguardia dei mari in un incontro intitolato "Quale futuro per il mare?". Sempre il 12 aprile, alle 19.30, la conferenza "Dietro l'allunaggio" racconta lo storico evento del 1969 e come la corsa allo spazio, da allora, si sia trasformata da una competizione a una collaborazione. Ne discuteranno, tra gli altri, il Commissario Straordinario dell'Agenzia spaziale italiana Piero Benvenuti e l'astronauta Luca Parmitano. Sabato 13, alle ore 15, il premio Pulitzer Jared Diamond è il protagonista della conferenza "Le crisi nazionali analizzate alla luce delle crisi personali". Domenica 14, conferenza di chiusura d'eccezione, alle ore 19. Intervengono Gerard Mourou e Donna Strickland, premi Nobel per la Fisica 2018. Parleranno di "Laser e futuro", alla scoperta di nuove tecniche di lavorazione e quesiti della fisica fondamentale, come la genesi dei raggi cosmici, la perdita di informazioni nei buchi neri e la comprensione della struttura del vuoto.