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Il ‘cacciatore’ Tess scopre la prima cometa esterna al Sistema Solare

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

L’esocometa individuata dal telescopio spaziale della Nasa si trova a 63 anni luce dalla Terra e orbita intorno a Beta Pictoris: scoperte simili aiuteranno a comprendere i sistemi planetari più giovani 

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Nato per raccogliere l'eredità di Kepler, il telescopio Tess, nuovo ‘cacciatore di pianeti’ della Nasa sta già dando importanti risultati: l’ultima scoperta riguarda una cometa che si trova al di fuori del Sistema Solare e ruota intorno alla stella Beta Pictoris. In attesa dell’approvazione sulla rivista Astronomy & Astrophysics, lo studio che parla della nuova esocometa rilevata dal telescopio spaziale è consultabile sul portale arXiv. L’obiettivo principale di Tess rimane la rilevazione di quegli esopianeti che, per la vicinanza alla Terra, si prestano in modo particolare a essere analizzati: tuttavia, vista la giovane età della stella attorno alla quale ruota l’esocometa, la scoperta potrebbe rivelarsi molto utile per esaminare il ruolo di questi corpi celesti nei primi stadi della vita di un sistema planetario.

Com’è stata scoperta l’esocometa

La scoperta di Tess è stata realizzata con la medesima tecnica utilizzata per scovare gli esopianeti, che consiste nel rilevare il cambiamento di luminosità provocato dal transito dei corpi celesti davanti al disco della loro stella. In questo caso, tuttavia, la presenza della chioma e della coda di detriti che caratterizzano una cometa (quindi anche quelle esterne al Sistema Solare) ha provocato una variazione diversa nella curva di luce rispetto a quella causata da un pianeta, un dettaglio che ha portato i ricercatori, guidati da Sebastian Zieba, a localizzare l’esocometa situata a 63 anni luce dalla Terra.

Telescopio Tess: non solo un cacciatore di pianeti

Il fatto che Tess sia in grado di individuare anche le esocomete piuttosto agevolmente apre a nuove interessanti possibilità. Ad esempio, nel caso di una stella giovane come Beta Pictoris, ancora in parte avvolta dai detriti rimasti in seguito alla formazione, può essere utile monitorare la presenza, i comportamenti delle stelle e come essi cambino nel tempo, ottenendo informazioni preziose anche a ricostruire la storia del Sistema Solare. A circa un anno dall’entrata in servizio, avvenuta il 18 aprile 2018, Tess ha già contribuito alla scoperta di diversi esopianeti, tra cui Pi greco Mensae C, una super-Terra che completa l’orbita intorno alla propria stella omonima in sei giorni.