Il 2 marzo 2004 la sonda fu lanciata tramite il razzo Ariane 5 dal Centro Spaziale Guyanese e iniziò il lungo viaggio verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko
Sono trascorsi 15 anni dall’inizio della missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), una delle più importanti nella storia recente dell’esplorazione spaziale. Il 2 marzo 2004 la sonda fu lanciata tramite il razzo Ariane 5 dal Centro Spaziale Guyanese di Kourou (nella Guyana francese) e iniziò il lungo viaggio verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, situata ai confini del Sistema Solare. Il nome del veicolo spaziale deriva dalla stele di Rosetta, la lastra di granito nero rinvenuta nel 1799 che ha consentito di decifrare i geroglifici egizi. Il principale obiettivo della missione era trasportare il lander Philae sulla superficie di 67P/Churyumov-Gerasimenko, in modo da poter studiare la composizione del corpo celeste e ottenere una migliore comprensione del Sistema Solare.
I record di Rosetta
Durante la missione, durata più di 12 anni, la sonda Rosetta ha collezionato numerosi record. Nel 2008 transitò a 800 km dalla superficie dell’asteroide 2867 Steins e nel 2010 replicò l’impresa sorvolando il corpo celeste 21 Lutetia a una distanza minima di 3162 km. L’8 giugno 2011, il veicolo spaziale entrò in ibernazione in modo da poter ‘sopravvivere’ anche a enormi distanze dal Sole e proseguì il viaggio in questo stato fino al 20 gennaio 2014, quando venne risvegliato dal computer di bordo. Il 6 agosto dello stesso anno, arrivò a 100 km di distanza da 67P/Churyumov-Gerasimenko e iniziò la fase di avvicinamento al corpo celeste. Una volta ultimati tutti i preparativi necessari, il 12 novembre Rosetta lanciò finalmente il lander Philae verso la superficie della cometa.
La fine della missione
Dopo essere atterrato con difficoltà sulla superficie di 67P/Churyumov-Gerasimenko alle 17:03 (ora italiana), Philae riuscì a svolgere alcune operazioni sulla superficie della cometa e a trasmettere le informazioni raccolte al centro di controllo, ma dopo poche ore le sue batterie si scaricarono ed entrò in standby. Sette mesi dopo, il lander si riattivò e inviò sulla Terra 300 pacchetti di dati in 85 secondi, rivelando così di essere ancora operativo. La missione si concluse definitivamente il 30 settembre 2016, quando Rosetta, ormai quasi del tutto priva di alimentazione, venne fatta schiantare sulla cometa.