Premio Aspen 2018, dallo spazio i quasi cristalli per le future tecnologie

Scienze
Terra (Getty Images)

La scoperta si deve a Luca Bindi, professore di Mineralogia dell’Università di Firenze, che insieme a Paul J.Steinhardt dell'Università di Princeton si è aggiudicato il Premio Aspen 2018 

I cristalli giunti dallo spazio sarebbero preziosi per lo sviluppo di nuove tecnologie.
La scoperta si deve a Luca Bindi, professore di Mineralogia dell’Università di Firenze, che insieme a Paul J.Steinhardt dell'Università di Princeton si è aggiudicato il Premio Aspen 2018 per la collaborazione e la ricerca scientifica tra Italia e Stati Uniti.
La consegna del riconoscimento è avvenuta il giorno 25 ottobre a Roma, presso l’Aspen Institute Italia.
Lo studio vincitore è incentrato sui quasi cristalli ed è proprio su di essi che si basa il documentario 'Quando la scienza diventa avventura, la scoperta dei quasi cristalli', realizzato dal Laboratorio Produzioni Multimediali dell’Università di Firenze.

Cos’è il Premio Aspen

Il Premio Aspen, istituito nel 2015, viene attribuito ogni anno al migliore studio realizzato nel campo delle scienze naturali, teoriche o applicate, grazie alla cooperazione tra ricercatori italiani e statunitensi. Oltre al riconoscimento i vincitori si aggiudicano una somma in denaro pari a 40.000 euro.
Quest’anno in occasione della premiazione era presente Marco Bussetti, il ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca che ha inaugurato la cerimonia dicendo: “ricerca e innovazione sono temi dirimenti”.
Ad accompagnarlo c’era anche Massimo Inguscio, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
L’obiettivo del premio è “valorizzare la collaborazione fra Italia e Stati Uniti”, ricorda Lucio Stanca, vicepresidente dell'Aspen Institute in Italia con Gianfelice Rocca.

La ricerca di Luca Bindi e Paul J. Steinhardt

La ricerca è partita nel momento in cui Bindi ha individuato la presenza di un quasi cristallo in uno dei meteoriti situato nel museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze. I due ricercatori hanno così intrapreso un lungo viaggio diretti nel luogo di appartenenza del quasi cristallo, l'estremo Est della Siberia.
Lì hanno scoperto altri 10 frammenti e sono riusciti così a constatare l’effettiva esistenza di una nuova forma di materia.
"E' stata un'incredibile avventura scientifica", commenta Bindi.

Cosa sono i quasi cristalli

I quasi cristalli sono dei solidi con simmetrie mai riscontrate in natura. Sono infatti costituiti da atomi disposti in maniera non periodica. Nel lontano 1984 il ricercatore statunitense aveva già ipotizzato l’esistenza “di un terzo tipo di materiale, una via di mezzo tra lo stato cristallino e lo stato vetroso, un composto con caratteristiche impossibili che venne chiamato prima ‘impossible crystals’ e successivamente ‘quasicrystals’ (quasicristalli)”, spiega Bindi.

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