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È pronta la descrizione del nucleo solare più dettagliata di sempre

Scienze
Foto di archivio (Getty Images)

L’esperimento Borexino ha rilevato per dieci anni i neutrini prodotti dal Sole per comprenderne meglio la reazione che li produce e come queste particelle si trasformino 

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Dopo dieci anni di continua raccolta dati sui neutrini solari, l’esperimento internazionale Borexino ha portato i frutti sperati, ossia fornire la descrizione più dettagliata di sempre del nucleo del Sole. Condotto in Italia nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), lo studio ha permesso di comprendere più chiaramente il meccanismo che porta alla produzione di energia all’interno della stella, facendola risplendere, e di osservare a fondo il fenomeno per cui i neutrini si trasformano da un tipo a un altro.

La catena protone-protone

L’esperimento, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature, ha dimostrato che i neutrini rilevati in questi anni sono il prodotto di una reazione che avviene nel nucleo solare chiamata “reazione nucleare dominante”, conosciuta sui libri di fisica anche come “catena protone-protone”. Durante questo processo i nuclei di idrogeno si fondono, portando la temperatura del cuore della nana gialla fino a dieci milioni di gradi. Allo stesso tempo, misurando simultaneamente i flussi di neutrini, Borexino ha confermato una volta per tutte che le inafferrabili particelle rilasciate dal Sole si trasformano da un tipo all’altro durante il loro percorso, come previsto dalle teorie di riferimento della fisica.
Non nasconde la sua soddisfazione Gianpaolo Bellini, della sezione Infn di Milano e tra i fondatori dello studio: “Questi risultati sono l'apice di una storia iniziata sul finire degli anni '80, quando l'esperimento fu concepito”. “Con le misure di Borexino, l'ipotesi di funzionamento del Sole avanzata negli anni '30 trova la sua definitiva consacrazione sperimentale", sottolinea Marco Pallavicini, ricercatore Infn e co-responsabile Internazionale dell’esperimento.

Cos’è Borexino

Attivo dal 2007, Borexino ha preso il via grazie alla collaborazione fra Italia, Germania, Francia, Polonia, Stati Uniti e Russia. Installato nei laboratori sotterranei sul Gran Sasso, l’apparato che rileva i neutrini è composto da una grande sfera circondata da 1000 tonnellate d’acqua, al centro della quale è possibile osservare le particelle solari mentre interagiscono con gli elettroni. Dotato di strati protettivi per contenere le radiazioni, è capace di misure ultra-precise. Inoltre, è anche l'unico rivelatore in grado di osservare contemporaneamente tutti i tipi di neutrini solari.