L'oggetto più brillante dell'Universo è un quasar

Scienze
Le immagini dell'Universo attraverso l'occhio del telescopio (Getty Images)
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PSO J352.4034-15.3373 si trova a 13 miliardi di anni luce dalla Terra ed è in grado di emettere un getto di plasma che viaggia a velocità prossime a quella della luce 

Il suo nome è certamente poco mnemonico, ma dopo averlo ammirato è impossibile cancellarlo dalla mente. PSO J352.4034-15.3373 (abbreviato per comodità in P352-15) è l'oggetto più brillante dell'Universo primordiale. Si tratta di un quasar distante 13 miliardi di anni luce dalla Terra, al centro di una delle prime galassie che si sono formate dopo il Big Bang.
Un'importante scoperta per l'astronomia, effettuata grazie all'utilizzo del sistema di telescopi americano del Long Baseline Array (Vlba). I risultati di questo studio sono stati pubblicati su The Astrophysical Journal da un gruppo di ricercatori coordinato da Edoardo Banados, del Carnegie Institution for Science a Pasadena, California.

Quando l'Universo era giovane

L'eccezionale brillantezza che contraddistingue e caratterizza PSO J352.4034-15.3373, è dovuta al fatto che questo raro quasar, non solo ingoi materiale, ma sia anche in grado di emettere un getto di plasma che viaggia a velocità prossime a quella della luce. “C’è carenza di forti emissioni radio note nel giovane Universo, e questo è il più luminoso radio quasar in quell’epoca”, ha spiegato Edoardo Banados. “È l’immagine più dettagliata ad oggi di una galassia così brillante a questa enorme distanza”, gli ha fatto eco il collega Emmanuel Momjian del National Radio Astronomy Observatory. Secondo gli scienziati, il getto emesso da questo quasar potrebbe servire come importante strumento per comprendere i processi in atto nell’età oscura dell’Universo e forse per rivelare come sono nate le prime galassie.

Che cosa sono i quasar

I quasar sono tra gli oggetti più misteriosi ed affascinanti tra quelli conosciuti che popolano l'Universo. Si tratta di galassie lontane miliardi di anni luce dalla Terra e che emettono una enorme quantità di energia dal proprio nucleo. La loro scoperta, come spesso accade in astronomia, è stata del tutto casuale e risale a poche decine di anni fa. Soltanto all'inizio degli anni '60, infatti, grazie all'utilizzo di telescopi sempre più evoluti e precisi si è riusciti a ricavare la posizione di alcune di essi nell'Universo e a comprendere la loro natura extragalattica.

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