RW Aur A, la stella 'affamata' che divora i pianeti

Scienze
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Svelato dopo quasi un secolo il mistero della sua luce anomala grazie al telescopio della Nasa Chandra: è coperta da una coltre di nebbia e detriti 

Giovane ma 'affamata'. RW Aur A è una stella di alcuni milioni di anni, dotata di un appetito davvero invidiabile: a circa 450 anni luce dalla Terra, tra le costellazioni del Toro e dell’Auriga, sta divorando i pianeti che le nascono attorno, generando una catastrofe atomica. Nonostante la Terra si trovi a debita distanza dal 'pericoloso' corpo celeste, le oscillazioni della luminosità di RW Aur A hanno da sempre destato l'interesse degli astronomi di mezzo mondo sin dal momento del suo primo oscuramento nel 1937.

Divoratrice di pianeti

Per fare definitivamente chiarezza su uno dei numerosi misteri che popolano l'Universo si è reso necessario l'utilizzo del telescopio della Nasa Chandra. A oscurare temporaneamente la luce di RW Aur A è una nube di detriti e gas, generata dallo scontro di due dei pianeti che si stavano formando intorno ad essa.
Il merito di questa scoperta spetta al gruppo di ricerca, coordinato da Hans Moritz Guenther. "Simulazioni al computer avevano da tempo previsto uno scenario simile, ma non avevamo mai osservato direttamente niente del genere prima d'ora", le sue parole. "Se la nostra interpretazione è corretta - aggiunge il ricercatore - potrebbe essere la prima volta che osserviamo una giovane stella divorare uno o più dei suoi pianeti".

Una stella ricca di ferro

Il gruppo di ricercatori, però, non si è fermato. Quando a gennaio RW Aur A si è nuovamente oscurata, il team ha utilizzato Chandra anche per registrare l'emissione di raggi X della stella. "Volevamo studiare il materiale che la ricopre - precisa Hans Moritz Guenther -. I raggi X provengono dalla stella, e lo spettro dei raggi X cambia mentre i raggi si muovono attraverso il gas nel disco. Stiamo cercando determinate firme nello spettro a raggi X che il gas vi ha lasciato". Da questa seconda osservazione, i ricercatori hanno ottenuto diverse rivelazioni sorprendenti: la stella contiene infatti molto più ferro di quanto se ne possa trovare in una tipica luna del nostro sistema solare.

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