L’obiettivo dell'esperimento, partito il 2 aprile dalla base di Cape Canaveral a bordo della capsula Dragon, è aiutare gli astronauti delle future missioni su Luna e Marte, ma anche studiare come contrastare patologia in condizioni normali
Alla ricerca di un’arma contro l’indebolimento delle ossa
Il gruppo italiano, del quale fanno parte Silvia Colucci, Giacomina Brunetti, Graziana Colaianni, dell'università di Bari, e Giorgio Mori dell'università di Foggia, ha coltivato cellule ossee di topo su una impalcatura in 3D che simula l'osso. L’obiettivo della ricerca è studiare il comportamento della cosiddetta "molecola della palestra", irisina, con la quale sono state trattare le cellule di topo. La particolarità di queste particelle, che vengono prodotte dai muscoli durante l'esercizio fisico, è quella di indurre la formazione di nuovo tessuto osseo, rendendo le ossa più resistenti alle fratture. "L'osteoporosi che sviluppano gli astronauti in un mese - ha dichiarato Maria Grano all’Ansa - è paragonabile a quella sviluppata in un anno da una donna dopo la menopausa". Per questa ragione è necessario trovare delle accurate contromisure e i test nello spazio, secondo la ricercatrice, permetteranno di avere risposte in tempi più rapidi sulla reale efficacia di questa molecola.
Osteoporosi, problema sempre più diffuso
Nel mondo, si legge in una nota diffusa dall’Università di Bari per annunciare la sperimentazione, si registrano circa 9 milioni di fratture all'anno, una ogni 3 secondi. In Italia, nello specifico, ci sono circa 100mila i ricoveri annui per la frattura del collo del femore, con costi annui pari a 1.100 milioni di euro. Da tutto ciò emerge "l'importanza di sviluppare nuove molecole per la cura e soprattutto la prevenzione della fragilità ossea". I primi risultati dell’esperimento si avranno a breve: il test, infatti, resterà in orbita per 28 giorni e il rientro a Terra è previsto ancora a bordo della capsula Dragon. "Queste ricerche - ha concluso Grano - hanno ricadute anche a Terra, perché gli effetti sulle ossa dell'eccessiva sedentarietà e dell'invecchiamento sono simili a quelli dell'assenza di gravità".