In futuro Internet mille volte più veloce con il minerale dei miracoli

Scienze
La perovskite (licenza CC BY-SA 3.0 Wikimedia Commons, foto di Leon Hupperichs)

Una ricerca dell'Università dello Utah evidenzia le possibilità della perovskite. I componenti di computer e telefoni realizzati con questo materiale potrebbero permettere comunicazioni molto più rapide. Ma ci vorranno almeno altri 10 anni per la commercializzazione

Fra una decina d'anni Internet potrebbe essere mille volte più veloce rispetto a oggi. Come? Grazie a un particolare tipo di minerale, la perovskite, che potrebbe costituire il componente essenziale per i sistemi di comunicazione del futuro. La scoperta delle possibilità di questo materiale, rinvenuto per la prima volta nel 1839 nei monti Urali in Russia, è di una ricerca dell’Università dello Utah, riportata da Newsweek. I componenti creati con la perovskite sarebbero in grado di operare nello spettro dei terahertz invece che in quello dei gigahertz. Gli smartphone attuali, per esempio, operano a una banda 2,4 Ghz (gigahertz), mentre un collegamento Wi-Fi domestico lavora a 5 Ghz. Se la tecnologia a base di perovskite dovesse essere realizzata, potrebbe utilizzare frequenze tra i 100 e i 10.000 Ghz. Un salto epocale.

Ci vorranno almeno altri 10 anni

La ricerca dell’Università dello Utah è stata realizzata dal professore di ingegneria elettrica e informatica Ajay Nahata e dal professore di fisica e astronomia Valy Vardeny. I due sono riusciti a inserire parti di perovskite in un wafer di silicio e a modulare le onde risultanti, che lavorano appunto su una banda di terahertz. Il professore Nahata specifica che “ci vorranno almeno altri 10 anni affinché la tecnologia a terahertz per le comunicazioni venga usata in prodotti commerciali. Servirà un cambio radicale nelle tecnologie”. Questa ricerca però, spiega, “è un’importante pietra miliare per arrivare a questo passo”.

Cos’è la perovskite

La perovskite – nome in onore del Ministro della Corte Imperiale russa, grande collezionista di minerali, Lev Perovskiy - è un cristallo opaco a forma cubica, formato da ossidi di carbonio e di titanio. La sua particolarità è quella di essere un ottimo conduttore e di avere una grande capacità di assorbire la luce, tanto che le ricerche lo ritengono un possibile sostituto del silicio. Il suo utilizzo viene valutato anche nel campo delle energie rinnovabili, nella produzione di celle fotovoltaiche. Con l’utilizzo della perovskite, più efficiente, le celle potrebbero costare meno. A confermarlo è proprio il professor Vardeny, che in un’altra ricerca sulla perovskite, riporta sempre Newsweek, l’ha definita “un materiale miracoloso. In pochi anni le celle solari basate sulla perovskite sono arrivate al 22% di efficienza”. Ci sono anche dei dubbi, però: in questo materiale è presente anche una piccola quantità di piombo, elemento notoriamente tossico. E potrebbe trovare difficoltà nello scalzare dalla posizione di principale materiale conduttore il silicio, i cui costi sono sempre più bassi.

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