Gli antenati delle balene erano feroci predatori

Scienze
Le antiche balene non erano come le attuali: più piccole, avevano zanne molto affilate (Getty Images)
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Invece di nutrirsi di krill, i cetacei si cibavano di foche e pinguini grazie a denti molto affilati. Lo sostiene uno studio pubblicato su “Biology Letters”, che è partito dalla ricostruzione tridimensionale di una zanna

Gli antenati dei giganti gentili degli oceani, le balene, non erano poi così "gentili": secondo una ricerca australiana, infatti, sarebbero stati dei feroci predatori, muniti di zanne affilate per cacciare foche e pinguini.

La ricerca

Le antiche balene, insomma, avevano "denti affilatissimi del tutto simili a quelli dei leoni", come scrive il sito Phys.org che riprende la ricerca, pubblicata mercoledì 30 agosto sulla rivista "Biology Letters". A condurre l'indagine, partendo dalla ricostruzione di un dente preistorico, sono stati gli scienziati del Museums Victoria e della Monash University di Melbourne, guidati dal paleontologo Erich Fitzgerald.  

Teoria precedente risaliva a Darwin

Le evidenze portate alla luce nel corso dello studio contraddicono le iposti sullo sviluppo di questa specie di cetaceo che risalgono alla "Origine della specie" di Charles Darwin. Lo scienziato britannico, padre della teoria dell'evoluzione, aveva sostenuto che le balene di 30 milioni di anni fa avrebbero avuto intricati denti arrotondati che formavano un setaccio per trattenere la preda. Questi denti si sarebbero in seguito evoluti nei fanoni, che le odierne balene utilizzano come "filtro" per nutrirsi di krill, grandi concentrazioni di minuscoli crostacei.

La ricostruzione in 3D

Utilizzando la modellazione tridimensionale, i ricercatori hanno ricostruito in 3D il dente preistorico appartenuto a una specie di balena chiamata Janjucetus, molto più piccola delle attuali (misurava infatti circa tre metri), estratto nel 2016 da una roccia nei pressi di Torquay, sulla costa australiana meridionale. I risultati dell'indagine sulla zanna, comparata con modelli  degli attuali predatori e risultata simile a quella dei felini, "sono i primi che dimostrano come le balene ancestrali avessero denti con una funzione: quella di tagliare la carne delle loro prede", spiega Fitzgerald.

La successiva evoluzione

Contrariamente a quanto fino ad oggi sostenuto, dunque, gli antenati delle balene non passavano il cibo a setaccio. Come afferma il paleontologo, "I cetacei avrebbero sviluppato in seguito, solo dopo aver perso i denti, l'odierna tecnica di filtraggio", simile a quella di delfini e capodogli e più distante da quella di altri mammiferi del mare come le orche. Una volta perse le zanne affilate, secondo la nuova teoria, sarebbero state le gengive delle balene a  evolversi gradualmente nei fanoni. Da allora le balene blu, grazie alla nuova (e abbondante) dieta di krill, sarebbero cresciute anche come dimensioni, assumendo quelle odierne, che possono arrivare fino a 30 metri di lunghezza e 170 tonnellate di peso.

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