I casi più gravi, che hanno richiesto il ricovero in terapia intensiva, sono stati 809, una cifra superiore rispetto a quella registrata lo scorso anno (764)
8 milioni di contagi, 809 ricoveri in terapia intensiva, 198 persone decedute e altre 3.000 allettate: sono questi i numeri della stagione influenzale 2018-2019. I dati diffusi da Influnet, il bollettino settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), indicano che, nonostante quasi tutte le regioni siano uscite dalla fase epidemica, continuano a verificarsi dei nuovi casi: durante la scorsa settimana, la quindicesima del 2019, ne sono stati registrati circa 99.000. Il numero dei contagi si è così avvicinato a quello della stagione influenzale 2017/2018 (8,5 milioni), ritenuta particolarmente pesante dagli esperti. I casi più gravi, che hanno richiesto il ricovero in terapia intensiva, sono stati 809, una cifra superiore rispetto a quella registrata lo scorso anno (764).
Un numero di contagi superiore alle stime iniziali
Le stime effettuate all’inizio della stagione influenzale 2018/2019 indicavano un numero complessivo di contagi pari a 5 milioni. Le previsioni si sono rivelate errate e la malattia ha colpito 3 milioni di persone in più. Come si legge nel bollettino FluNews Italia, l’influenza che ha caratterizzato i primi mesi del 2019 è stata particolarmente aggressiva e ha costretto al ricovero in terapia intensiva 809 persone: tra queste, 198 hanno perso la vita, 25 in più dello scorso anno.
Come distinguere influenza e raffreddore
Talvolta può capitare di confondere i sintomi dell’influenza con quelli del raffreddore. Per rendere più semplice distinguere le due patologie, all’inizio della stagione influenzale i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) attivi negli Stati Uniti hanno spiegato che cosa le differenzia. Innanzitutto, gli esperti hanno chiarito che solitamente il malessere associato all’influenza tende a manifestarsi all’improvviso e tutti i sintomi della malattia fanno la loro comparsa nel giro di poche ore. Lo stesso non vale per quelli del raffreddore, la cui comparsa è molto più graduale. Misurare la temperatura corporea permette di distinguere con facilità una malattia dall’altra: quando si ha il raffreddore è spesso compresa tra i 37 e i 37.5 gradi, mentre in chi ha l’influenza può superare i 37.8 gradi.