Dal congresso internazionale 'Ctos 2018' della Connective Tissue Oncology Society, in corso a Roma, nuovi sviluppi nella ricerca in questo ambito
Nuovi sviluppi nel trattamento del sarcoma. La ricerca avrebbe individuato delle molecole preziose nelle terapie mediche funzionali alla sua cura.
Il sarcoma è una neoplasia rara che in Italia si sviluppa ogni anno all’incirca in 4mila individui, con un’incidenza di circa 5 casi su 100mila abitanti.
Comprende 80 sottotipi che divergono tra loro per la sede in cui si sviluppano e per i diversi gradi di aggressività, e colpisce tutte le fasce di età.
La sua rarità, spesso e volentieri, ne impedisce una corretta diagnosi iniziale: in 3 casi su 10, il personale esperto fatica a identificare il sarcoma stilando referti medici errati.
A Roma il congresso internazionale 'Ctos 2018'
È in corso a Roma, dal 15 al 17 novembre 2018, il congresso internazionale 'Ctos 2018' della Connective Tissue Oncology Society. Un incontro atto a riunire i maggiori esperti in materia per discutere riguardo i risultati delle più recenti sperimentazioni e per fare il punto sui nuovi progressi della scienza e della ricerca nel trattamento del sarcoma.
I riflettori sono puntati sulle innovative terapie molecolari.
Dalle ultime ricerche incentrate sulla cura del fibrosarcoma infantile, una malattia congenita caratterizzata da un’alterazione della diffusione della proteina TRK, è emerso che la larotrectinib (terapia molecolare) “è in grado di garantire nella maggior parte dei pazienti una risposta terapeutica durevole nel tempo”.
Silvia Stacchiotti, oncologa presso l’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, sottolinea, inoltre, che ci sarebbero nuove speranze anche nel trattamento di un’altra tipologia di sarcoma, il cordoma poco differenziato, che colpisce soprattutto i bambini. La chiave della sua cura sarebbe uno specifico farmaco molecolare, il tazemetostat, che in una recente sperimentazione avrebbe ridotto sostanzialmente il tumore nei pazienti con esso trattati.
Immunoterapia e chemioterapia
L’immunoterapia sembra, dunque, avere riscontri positivi anche nel trattamento dei sarcomi.
“Per la prima volta possiamo dire che non tutti i rari tumori sono refrattari a questa via di cura”, spiega Stacchiotti.
Un altro alleato contro queste neoplasie rare è la chemioterapia che negli ultimi anni ha permesso un sostanziale progresso in questo ambito: “dagli anni '70 ad oggi la sopravvivenza dei pazienti a 5 anni senza presenza della malattia è aumentata del 60%, passando dal 10% all'attuale 70%”, spiega Alessandra Longhi, responsabile Unità Chemioterapia dei tumori dell'apparato locomotore presso l’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna.