
Sindrome Long Covid nei bambini, dalla stanchezza ai disturbi del sonno: sintomi e durata
Sono sempre di più i giovanissimi che soffrono a causa degli strascichi dovuti al coronavirus: il più delle volte la sintomatologia è di tipo neurologico con stanchezza, difficoltà di memoria e concentrazione ma anche nebbia cognitiva, disturbi del sonno, alterazioni di gusto e olfatto o semplice mal di testa

Si chiama Long Covid ed è una sindrome cronica: nello specifico – come la definisce il documento pubblicato dall’Iss – si tratta di una condizione clinica caratterizzata dal mancato ritorno da parte del paziente affetto da Covid-19 allo stato di salute precedente l’infezione acuta
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A soffrirne sono in tanti e sebbene l’età avanzata sia uno dei fattori favorenti, il Long Covid colpisce sempre più spesso anche bambini e adolescenti, non per forza colpiti da sintomi gravi durante la loro positività al coronavirus
Il documento dell'Iss sul Long Covid
Gli studi hanno purtroppo dimostrato come i danni causati dall’infezione possono sopraggiungere anche dopo uno-due mesi dalla guarigione clinica, ovvero la negatività al tampone, e perdurare diverse settimane
Lo speciale di Sky TG24 sul coronavirus
A parlare di questa patologia, dei sintomi e delle conseguenze è stato, tra gli altri, Andrea Campana, responsabile del centro Covid del Bambin Gesù di Roma
Lo studio sul Long Covid pubblicato da NatureIn particolare, ha sottolineato Campana, “i sintomi sono di tipo fisico come mal di testa, dolori articolari e muscolari persistenti, fame d’aria, ma tra gli adolescenti vediamo soprattutto stati d’ansia, mancanza di concentrazione, abbassamento del tono dell’umore, depressione, nausea, inappetenza”
Il preprint sul Long Covid dei pediatri del Policlinico Gemelli di Roma
Sono oltre 200 i sintomi descritti che possono riguardare 10 diversi organi. Tuttavia, quelli che gli esperti attribuiscono maggiormente ai bambini e ai ragazzi sono quelli di tipo neurologico come stanchezza, difficoltà di memoria e concentrazione, mal di testa, nebbia cognitiva, disturbi del sonno, cambiamenti del gusto e dell’olfatto
Lo studio dell’Office of National Statistics (ONS) del Regno Unito sul Long Covid
Secondo il responsabile del centro Covid dell’istituto romano, “queste condizioni sono più frequenti tra ragazzi che sono stati ricoverati o che avevano condizioni preesistenti di grande ansia o preoccupazione, ma non mancano casi di piccoli pazienti che soffrono di Long Covid pur avendo avuto sintomi lievi”
Il report sui bambini ospedalizzati a Mosca
Gli studi stimano che il Long Covid può colpire tra il 10% e il 30% degli adulti infetti da coronavirus. I numeri sui bambini sono invece piuttosto variabili secondo le ricerche finora pubblicate

Il pediatra Danilo Buonsenso, del Policlinico Gemelli di Roma, ha provato ad analizzare più approfonditamente lo sviluppo e i numeri della malattia negli under 17, studiando 129 bambini e ragazzi di età compresa tra 6 e 16 anni, a cui era stato diagnosticato il Covid-19 tra marzo e novembre 2020

Lo scorso mese di gennaio è stato pubblicato un preprint in cui veniva segnalato come più di un terzo di loro aveva uno o due sintomi persistenti quattro mesi o più dopo l’infezione, e un altro quarto aveva tre o più sintomi

Anche i bambini che avevano avuto lievi sintomi iniziali, o erano asintomatici, non sono stati risparmiati da questi effetti di lunga durata. Ma non solo: anche i dati rilasciati dall’Office of National Statistics (ONS) del Regno Unito a febbraio e aggiornati ad aprile hanno suscitato preoccupazione

In particolare, lo studio britannico ha dimostrato che il 9,8% dei bambini di età compresa tra 2 e 11 anni e il 13% di età compresa tra 12 e 16 anni ha riportato almeno un sintomo persistente cinque settimane dopo una diagnosi positiva

Tuttavia, anche dopo 12 settimane, i tassi sono rimasti significativi: 7,4% nel gruppo più giovane e 8,2% nel gruppo dei più grandi. Infine, un altro report reso noto in Russia ad aprile ha rilevato come il 25% dei bambini analizzati dopo aver lasciato l’ospedale in seguito alla guarigione da Covid-19 ha avuto sintomi per oltre cinque mesi dopo