Influenza aviaria, come si trasmette nell'uomo e quali sono i sintomi

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L'uomo può ammalarsi attraverso il contatto diretto con animali infetti - vivi o morti - e con le loro escrezioni. Il livello di pericolo per l’umanità, però, è ancora piuttosto basso, rassicurano gli esperti

L’aviaria è una malattia virale che colpisce per lo più gli uccelli selvatici. Questi fungono da serbatoio e possono eliminare il virus attraverso le feci. Solitamente tali animali non si ammalano, ma possono essere molto contagiosi per gli uccelli domestici quali polli, anatre, tacchini e altri animali da cortile. L'uomo può infettarsi con il virus H5N1 a seguito di contatti diretti con animali infetti vivi o morti e con le loro escrezioni. In particolare con le feci e gli oggetti o superfici contaminate. Non c'è alcun rischio di trasmissione attraverso il consumo di carni avicole o uova, dicono gli esperti. Febbre alta, tosse e difficoltà respiratorie sono i sintomi più comuni dell’influenza aviaria. Per non ammalarsi di aviaria bisogna evitare il contatto con uccelli domestici, lavarsi le mani, non consumare carni o uova crude o poco cotte. 

Pericolo per l’uomo ancora basso

Nell’ultimo anno, l’H5N1 ha mostrato un’alta capacità di trasmissione tra uccelli e mammiferi. Negli Stati Uniti sono state riscontrate infezioni in circa una dozzina di specie, compresi procioni, volpi e foche. Prima del caso dei visoni spagnoli, però, tutti gli episodi potevano essere attribuiti al contatto diretto con materiale contaminato. “Gli animali possono ingerire escrementi di uccelli selvatici o predare animali infetti. Questo può portare allo sviluppo della malattia” ha spiegato Hualan Chen, virologo presso l’Harbin Veterinary Research Institute in Cina. La diffusione tra i mammiferi, però, implica che H5N1 possa rappresentare un rischio maggiore per la salute pubblica, scrivono gli autori del rapporto Eurosurveillance a cui fa riferimento la rivista Nature. Il livello di pericolo per l’umanità, però, è ancora piuttosto basso, rassicurano gli esperti. Se il nuovo ceppo di H5N1 dovesse iniziare a infettare le persone, le autorità sanitarie dovrebbero essere in grado di produrre rapidamente un vaccino specifico. 

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