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Dieta per alleviare reflusso gastroesofageo, cosa mangiare e quali cibi evitare

Salute e Benessere

È una condizione molto comune che si verifica quando i succhi gastrici contenuti nello stomaco vengono in contatto con l’esofago. Gli esperti consigliano a chi ne soffre di evitare gli alimenti molto grassi e acidi e di preferire metodi di cottura leggeri

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Il reflusso gastroesofageo è una condizione molto comune che si verifica quando i succhi gastrici contenuti nello stomaco vengono in contatto con l’esofago, provocando bruciore nella zona dello sterno. In Italia, così come si può leggere anche sul portale dell’Istituto Superiore di Sanità, questo disturbo colpisce una persona su tre e si manifesta in genere nella fascia di età compresa tra i trenta e i cinquant’anni, con la stessa incidenza tra uomini e donne. La probabilità di comparsa del reflusso, inoltre, aumenta con l’avanzare dell’età, sebbene sia molto frequente anche nei neonati e durante la gravidanza. Il reflusso gastroesofageo talvolta può essere curato con semplici accorgimenti, cambiando lo stile di vita e l’alimentazione, e con farmaci di automedicazione. Tuttavia qualora i farmaci non diano gli effetti desiderati, gli esperti occasionalmente consigliano in alternativa una terapia chirurgica, mirata a ristabilire la corretta funzionalità del cardias.

 

Reflusso gastroesofageo: cosa mangiare e cosa evitare

 

Ma quali sono gli alimenti da evitare per chi soffre di reflusso gastroesofageo? Come anticipato precedentemente, adottare dei cambiamenti nel proprio piano alimentare e nello stile di vita può essere utile per alleviare la sintomatologia del disturbo. Sul portale dell’Humanitas, noto polo ospedaliero nel milanese, gli esperti elencano gli alimenti che è opportuno evitare (identificati metaforicamente con il colore rosso), quelli da consumare con moderazione (arancio) e i cibi che, invece, hanno il via libera (colore verde): 

 

• Rosso: anche se non esistono cibi categoricamente da escludere dalla propria dieta, gli esperti consigliano a chi soffre di reflusso gastroesofageo di evitare gli alimenti molto grassi, ad esempio i fritti, e quelli acidi che favoriscono il reflusso verso l’alto del materiale gastrico, come gli agrumi, l’aceto e il caffè. Quanto ai metodi di cottura, sarebbe opportuno preferire quelli leggeri che non prevedono l’utilizzo di oli o spezie, quali la cottura al vapore, al cartoccio o alla piastra

• Arancione: é consigliato consumare con moderazione il cioccolato, i latticini (meglio se freschi e magri, come ad esempio la ricotta) e le uova, preferibilmente non fritte

• Verde: hanno il via libera le verdure crude e cotte, i cibi integrali, le carni bianche (evitando maiale e agnello) e i pomodori, preferibilmente cotti

 

Per quanto riguarda i cambiamenti da adottare nel proprio stile di vita, sul portale dell’Istituto Superiore di Sanità gli esperti elencano i seguenti suggerimenti:

 

• Fare pasti piccoli e frequenti, non bere alcol nelle tre o quattro ore prima di dormire, evitare pasti abbondanti la sera

• Non indossare abiti o cinture troppo stretti

• Rialzare la testata del letto di 10-15 centimetri inserendo uno spessore sotto le gambe del letto

• Evitare fonti di stress e utilizzare  tecniche di rilassamento

• Mantenere il peso forma e dimagrire se si è in sovrappeso

• Smettere di fumare

 

Reflusso gastroesofageo: i sintomi 

 

I sintomi più comuni del reflusso gastroesofageo sono i bruciori di stomaco o dietro lo sterno, acidità, rigurgito acido e senso di digestione lenta e faticosa. Gli esperti precisano che si parla di “malattia da reflusso gastroesofageo” solo nel caso in cui questi sintomi siano particolarmente frequenti. 

La sintomatologia può comprendere talvolta anche l’alitosi (alito cattivo), eruttazioni frequenti, gonfiore addominale e flatulenza, sensazione di groppo in gola, disfagia (difficoltà e/o dolore nella deglutizione), mal di gola ricorrente, raucedine o alterazione del tono di voce, tosse persistente e respiro sibilante, infiammazione delle gengive ed erosione dello smalto dentario e dolore toracico. 

I disturbi possono essere accompagnati, o meno, da infiammazione dell’esofago (esofagite).

Gli esperti dell’Iss consigliano di consultare il medico in presenza di disfagia, raucedine, tosse persistente e dolore toracico. “La malattia da reflusso gastroesofageo può peggiorare i sintomi dell’asma nei soggetti predisposti, in quanto gli acidi gastrici irritano le vie respiratorie”, si legge sul portale.