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Acne da sole, perché i brufoli aumentano in estate? Cause e rimedi

Salute e Benessere

L’acne può essere causata da fattori come l'inquinamento ambientale, i disordini legati ad un’alimentazione troppo calorica e, soprattutto, lo stress. Ma anche da un'eccessiva esposizione al sole 

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Estate, tempo di relax, mare ed esposizione al sole. Ma non utilizzare delle precauzioni in spiaggia o in montagna, soprattutto per chi soffre di acne, può essere deleterio. Lo sottolinea anche Humanitas, autorevole polo ospedaliero del Milanese, che descrive l'acne come un'infiammazione dei follicoli pilosebacei che si manifesta principalmente con la comparsa del cosiddetto ‘brufolo’. In un primo momento si formano i comedoni (più comunemente conosciuti come punti neri) poi si formano le papule o pustole, ovvero i brufoli e, nei casi più gravi, è possibile che ci sia un’evoluzione in noduli o cisti. Le lesioni dell'acne si localizzano principalmente sul volto, sul collo, sul torace e sul dorso. Pur non essendo un disturbo grave, l'acne, quando si verifica in forma severa, può indurre cicatrici inestetiche e permanenti.

Le possibili cause dell'acne

L'acne si distingue principalmente in giovanile o adolescenziale e in tarda o tardiva, cioè post adolescenziale o dell'adulto. Il primo tipo, che compare generalmente al momento dello sviluppo sessuale, può guarire dopo questo periodo o perdurare nell'adulto. L'acne tardiva, invece, compare nell'adulto anche senza aver sofferto di acne giovanile. Tra le cause che favoriscono l’insorgenza dell’acne, può esserci la comparsa degli ormoni nel periodo dell'adolescenza che favorisce l'aumento di volume delle ghiandole sebacee e l'inizio della produzione del sebo (una secrezione oleosa, che serve a proteggere la cute dalle infezioni). In realtà, però, la causa più importante dell'insorgenza dell'acne è la familiarità, vale a dire una predisposizione specifica a sviluppare questo disturbo. Possono contribuire poi anche fattori esterni come l'igiene, l'inquinamento ambientale, i disordini legati ad un’alimentazione troppo calorica, lo stress e anche l’eccessiva esposizione al sole.

Occhio al sole

Troppo sole non fa bene a chi soffre di acne. Pensare il contrario è un mito da sfatare, così come suggerisce la Fondazione Veronesi. Infatti il sole aumenta l’ispessimento dello strato superficiale della pelle, causando la produzione di comedoni e punti neri e una conseguente ripresa o sollecitazione dell’acne. Chi ne soffre, deve stare attento a prendere il sole a piccole dosi e solo in orari particolari. “I raggi del mattino e del tardo pomeriggio” consiglia il professor Stefano Veraldi, direttore della scuola di specializzazione in dermatologia e venerologia dell’Università di Milano, “possono in parte contribuire a diminuire l'infiammazione della pelle acneica, ma non sono né il toccasana né la cura”. Dunque, il primo consiglio per chi soffre di acne, anche d’estate, è quello di non bloccare la terapia con farmaci fotosensibili, che “dovranno essere applicati alla sera, risciacquando accuratamente il volto prima dell’esposizione al sole” conferma lo specialista. I benefici riguardo l’esposizione solare, come racconta all’Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia il professor Vincenzo Bettoli, dermatologo presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara, possono essere legati in primis alla tipologia di radiazioni. Solo i raggi UVA, e solo per una banda ristretta, possono essere di aiuto. Viceversa, le radiazioni UVB possono essere molto dannose e peggiorare lo stato infiammatorio della cute acneica. Bettoli suggerisce che occorre ricorrere a prodotti solari con protezione specifica e che anche la quantità dei raggi solari va tenuta sotto controllo: non bisogna mai esporsi fino ad arrivare all’arrossamento, all’eritema solare, poiché questo provoca un ispessimento dello strato corneo che facilita l’occlusione del follicolo, peggiorando la situazione.

I consigli utili degli esperti 

I dermatologi, come riporta Fondazione Veronesi, consigliano in caso di acne di modificare i dosaggi o l’applicazione della terapia, sotto consiglio medico, a seconda della stagionalità. E’ importante proteggere la pelle, in qualsiasi luogo di villeggiatura, con schermi solari adatti al problema e al fototipo e esponendosi nelle ore meno calde. Meglio poi evitare i raggi del sole in caso di antibiotici a base di tetracicline (farmaci antibatterici inibitori della sintesi proteica). L’ideale, anche in estate, è non schiacciare i brufoli per non favorire lo sviluppo di altre possibili infezioni batteriche o di cicatrici. Inoltre è meglio limitare il consumo di latte che potrebbe aumentare le manifestazioni dell’acne. Attenzione particolare all’igiene: occorre detergere accuratamente la pelle con prodotti non aggressivi e specifici.