Gli effetti dei farmaci anti-obesità si vedono anche nelle statistiche

I farmaci anti-obesità come Ozempic e Wegovy sono forse l’innovazione sanitaria più rivoluzionaria dell’ultimo decennio e stanno infatti conoscendo una rapidissima diffusione in gran parte del mondo occidentale. Agendo sulla regolazione dell’appetito, questi farmaci favoriscono una perdita di peso significativa, oltre a migliorare il controllo della glicemia nei pazienti diabetici e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Studi recenti indicano anche un effetto protettivo contro il tumore al colon, con un dimezzamento della mortalità. Il principale motivo del loro successo, però, rimane la straordinaria efficacia nel contrastare l’obesità. Questo effetto è dimostrato da tempo, ma solo di recente ha iniziato a riflettersi anche nelle statistiche nazionali sui tassi di obesità. Come mostra un’analisi di Gallup, negli ultimi vent’anni la percentuale di adulti obesi negli Stati Uniti era aumentata drasticamente, passando dal 25,5% nel 2008 a circa il 40% nel 2022. Tuttavia, i dati più recenti suggeriscono un’inversione di tendenza: nel 2025 l’obesità auto-riportata dagli americani sarebbe scesa al 37%, un calo di quasi tre punti percentuali nel giro di tre anni. Gli analisti concordano nel ritenere che la causa principale di questa diminuzione non sia una nuova dieta miracolosa o l’imposizione di restrizioni alimentari su cibi poco sani, ma proprio l’uso crescente dei farmaci anti-obesità. Rispetto ai vecchi prodotti dimagranti, queste nuove terapie mostrano infatti un’efficacia nettamente superiore: studi clinici indicano perdite di peso medie intorno al 15% in poco più di un anno, con casi che toccano anche il 20%. Attualmente oltre il 12% degli americani dichiara di farne uso, e così il loro impatto è iniziato a emergere anche nelle statistiche nazionali. Il sito di notizie americano Vox fa notare che se la curva dell’obesità dovesse continuare a scendere, le ricadute positive sarebbero enormi: la riduzione dei rischi sanitari legati all’eccesso di peso , oltre a migliorare la vita di milioni di persone porterebbero a un enorme risparmio in costi sanitari. Negli Stati Uniti l’obesità pesa infatti per oltre 170 miliardi di dollari l’anno, mentre in Italia per oltre 13 miliardi. Nonostante questo ottimismo, continua Vox, restano però diverse criticità. Questi farmaci funzionano finché vengono assunti: sospenderli porta facilmente a riprendere peso. Gli effetti collaterali, a volte significativi, inducono alcuni pazienti a interromperli ed esistono incertezze sugli effetti a lungo termine, come la perdita di massa muscolare o cambiamenti nella libido. Il loro costo elevato rischia poi di accentuare le disparità sociali, dato che nei Paesi occidentali l’obesità è più diffusa tra le fasce di popolazione a basso reddito. Nonostante questi limiti, l’attuale generazione di farmaci potrebbe essere solo l’inizio: le aziende farmaceutiche stanno già sperimentando versioni in pillola, più economiche e più facili da assumere. Novo Nordisk, l’azienda danese che produce Ozempic e Wegovy, pochi giorni fa ha annunciato che il prezzo mensile del suo farmaco negli Stati Uniti passerà da 499 a 349 dollari, con un’ulteriore graduale riduzione verso i 250 dollari nei prossimi due anni, che potrebbero diventare 149 se la Food and Drug Administration approverà la somministrazione orale.

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Gli effetti dei farmaci anti-obesità si vedono anche nelle statistiche

Gianluca De Feo