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Povertà sanitaria in aumento, 463mila italiani hanno chiesto aiuto per i farmaci nel 2024

Salute e Benessere
©IPA/Fotogramma

I costi di farmaci e cure mediche inducono gli italiani a ridurre il numero di visite e accertamenti, come spiega il rapporto curato dall'Osservatorio sulla Povertà Sanitaria. E il fenomeno non riguarda solo le famiglie povere: il 12,8% delle famiglie abbienti ha rinunciato almeno una volta alle cure pur di risparmiare sulle spese

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I farmaci e le cure mediche costano troppo per le tasche degli italiani. Nel 2024 sono state 463 mila le persone in difficoltà che, per potersi permettere l’acquisto dei medicinali necessari, hanno dovuto fare ricorso a realtà assistenziali convenzionate con il Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure. Un numero molto alto che supera dell’8% la quota di persone che avevano chiesto aiuto nel 2023. A rivelarlo è il libro sulla povertà sanitaria “Tra le crepe dell'universalismo - Disuguaglianze di salute, povertà sanitaria e Terzo settore in Italia” curato dall'Osservatorio sulla Povertà Sanitaria presentato oggi alla Camera. 

Farmaci gravano sulle spese

Gli italiani sono sempre più in difficoltà a causa del costo dei farmaci che grava pesantemente sulla spesa annua. Secondo il rapporto, il peso della spesa per i farmaci sostenuta dalle famiglie italiane è sempre più alto. Lo scorso anno infatti la spesa era aumentata di 731 milioni di euro, passando da 9,91 miliardi nel 2022 a 10,65 miliardi del 2023. Le difficoltà degli italiani, come spiega il rapporto, sono conseguenza dell'arretramento del servizio sanitario nazionale: negli ultimi anni è infatti cresciuta la spesa farmaceutica ma la quota a carico dei cittadini è aumentata più rapidamente rispetto a quella a carico del servizio sanitario. Dando uno sguardo più ampio, nei sette anni tra il 2017 e il 2023 la spesa farmaceutica a carico delle famiglie è cresciuta di 2,576 miliardi di euro (+31,9%). Stando ai dati forniti dal libro sulla povertà sanitaria, a soffrire di più sono uomini (pari al 54% del campione, contro il 46% delle donne) e persone in età adulta (18-64 anni, pari al 58%). Circa un quarto di chi vive in povertà sanitaria (102 mila) è però minore.

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Diminuiscono visite e accertamenti

In crescita anche il numero delle persone che hanno ridotto il numero di visite e accertamenti nel corso dell’anno. Allo stesso modo, sempre più persone preferiscono rinunciare a parte delle cure pur di contenere la spesa sanitaria: nel 2023 hanno fatto questa scelta complessivamente da 3 milioni 369 mila famiglie. Il fenomeno riguarda le famiglie povere (1 su 4 ha rinunciato almeno una volta alle cure o alle visite mediche) ma anche quelle non povere (il 12,8% ha rinunciato almeno una volta). "I dati e le analisi del nostro Osservatorio sulla Povertà Sanitaria raccontano di un Paese in cui le persone fragili faticano a prendersi cura della propria salute", sottolinea Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Ets. "Ma - aggiunge - indicano anche nella collaborazione ampia e consapevole tra tanti soggetti (realtà non profit, farmacisti, medici, aziende, cittadini e istituzioni) il metodo per rispondere alla loro esigenza di benessere integrale".

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