Obesità in aumento in Italia: +40% di casi dal 2001 al 2021. Il rapporto Mesit

Salute e Benessere

Il rapporto della Fondazione Mesit evidenzia la crescita dell'obesità in Italia, anche tra i minori, e sottolinea l’importanza di innovazioni sanitarie per affrontare questa patologia. Progressi significativi sono stati invece raggiunti nella lotta contro epatite C, asma e mieloma, mentre resta cruciale l’accesso equo alle cure innovative

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L’obesità rappresenta uno degli obiettivi prioritari su cui le innovazioni sanitarie dovrebbero concentrarsi, perché il numero di persone che ne soffrono cresce anno dopo anno, anche tra i minori. In Italia, questa condizione riguarda un italiano su dieci e tra il 2001 e il 2021, gli adulti con obesità sono aumentati del 40%, con un picco durante la pandemia, mentre l’obesità infantile ha registrato un incremento del 2,1% annuo. È quanto emerso dal rapporto della Fondazione Mesit su “Prospettive passate e future in Sanità”, presentato nella seconda giornata di Health Innovation Show a Roma. Il documento, che porta anche la firma di Ceis-Eehta (Università di Roma Tor Vergata), Altems (Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma) e del Centro di Ricerca “Innovazione & Salute”(Università Roma Tre), sottolinea come un obiettivo da porsi sarebbe quello di replicare per l'obesità i risultati già ottenuti con altre patologie, come l'epatite C, l'asma e il mieloma.

Obesità: numeri e rischi

Le conseguenze per la salute sono molteplici: l'obesità può portare a insufficienza cardiaca, ipertensione, diabete e steatoepatite. In Italia, si stima che sia causa di circa 64mila decessi l’anno. Di fronte a questi dati, la ricerca deve puntare a sviluppare nuovi farmaci e a promuovere una maggiore educazione pubblica per favorire stili di vita più sani.

Progressi nel trattamento di altre malattie

Il rapporto mette in evidenza anche i progressi ottenuti con altre malattie. Nel caso dell’epatite C, che si contrae tramite contatto con sangue infetto (spesso attraverso aghi), i trattamenti antivirali attuali garantiscono un’efficacia superiore al 95%. L’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità è ridurre del 90% l’incidenza della patologia e del 65% la mortalità entro il 2030. L’Italia è in buona posizione, essendo il Paese in Europa che usa di più le nuove terapie. Nella Penisola si contano circa 280mila malati accertati, ma rimangono 400mila persone infette non ancora diagnosticate. È interessante notare che il 40,4% delle nuove infezioni avviene in ambito estetico piuttosto che ospedaliero.

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Asma e mieloma: i progressi

Riguardo all’asma bronchiale, in Italia convivono con questa patologia 3 milioni di persone. Grazie a nuovi esami e a farmaci biologici, fra il 2003 e il 2021 la mortalità si è quasi dimezzata. Anche nel caso del mieloma multiplo, tumore delle cellule del midollo osseo, i progressi sono significativi: negli anni fra il 1980 e il 1990 la sopravvivenza dalla diagnosi era di 22,2 mesi, fra il 2011 e il 2020 è diventata di 103,6 mesi, da due anni a otto anni e mezzo circa.

Serve equità nell’accesso all’innovazione sanitaria

“L’innovazione è lo strumento per rispondere sempre meglio ai bisogni di salute dei cittadini, ma anche per garantire la sostenibilità del sistema salute. La vera sfida oggi è l’equità: rendere l’innovazione disponibile a tutti i cittadini del Paese, indipendentemente dalla Regione in cui risiedono. Con Health Innovation Show 2024 speriamo di generare proposte concrete sul tema dell’innovazione e dell’accesso all’innovazione, proprio in questi giorni in cui si sta discutendo la Legge di bilancio”, ha riferito Marco Trabucco Aurilio, presidente della Fondazione Mesit. “Da medico nucleare ho potuto toccare con mano come nell’ultimo decennio siano migliorate l’assistenza sanitaria e la qualità delle cure grazie all’ingresso di apparecchiature capaci di distinguere in maniera sorprendente tra lesioni benigne e maligne o grazie all’arrivo di nuovi radiofarmaci sempre più specifici e sensibili. E guardo con fiducia e interesse all’applicazione dell’Intelligenza artificiale nel campo delle prognosi, penso all’ideazione di modelli di evoluzione della malattia con ipotesi basate sui dati di imaging”, ha sottolineato il ministro della Salute Orazio Schillaci in un messaggio inviato ai partecipanti. “Certo le innovazioni hanno un costo, ma nel lungo termine permettono risparmi significativi delle spese di assistenza e i malati possono mantenere una vita più attiva”, ha concluso.

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