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Unicef: “Malnutrizione mette a rischio la vita di 2 milioni di bambini”

Salute e Benessere
©Ansa

A lanciare l'allarme è l'Unicef, che chiede un finanziamento di almeno 165 milioni di dollari per sostenere "No Time to Waste”, un piano accelerato per rispondere alla crisi globale alimentare e nutrizionale

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“Circa 2 milioni di bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave rischiano di morire a causa della mancanza di fondi per l'acquisto di alimenti terapeutici”. È l’allarme lanciato dall'Unicef, che in una nota invita a garantire un finanziamento di almeno 165 milioni di dollari per sostenere il programma "No Time to Waste", un piano accelerato per rispondere alla crisi globale alimentare e nutrizionale, avviato nel 2022. 

Unicef: “Necessaria una risposta globale”

Come sottolineato dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, i bambini che soffrono di malnutrizione acuta, causata dalla mancanza di alimenti nutrienti e sicuri e da ripetuti attacchi di malattia, sono pericolosamente magri e hanno un sistema immunitario debole, il che li rende “vulnerabili a una mancata crescita, a uno sviluppo insufficiente e persino alla morte”. Da quando è stato lanciato “No Time to Waste”, l’Unicef ha raccolto oltre 900 milioni di dollari per ampliare programmi, servizi e aiuti per la prevenzione precoce, l'individuazione e il trattamento della malnutrizione acuta tra i bambini. In questo periodo, 21,5 milioni di bambini e donne hanno ricevuto servizi essenziali per la prevenzione precoce della malnutrizione acuta tra i bambini, 46 milioni di minori sono stati raggiunti con servizi di diagnosi precoce e 5,6 milioni di bimbi hanno ricevuto trattamenti salvavita.
Ma nonostante i progressi significativi nella risposta globale alle crisi nutrizionali, la situazione rimane critica e richiede un intervento immediato. "Negli ultimi 2 anni, una risposta globale senza precedenti ha consentito di ampliare i programmi per la nutrizione e contenere il deperimento dei bambini e la mortalità ad esso associata nei Paesi gravemente colpiti da conflitti, shock climatici ed economici e dalla conseguente crisi della nutrizione materno-infantile", ha sottolineato il direttore del programma per la Nutrizione e lo Sviluppo infantile dell'Unicef Victor Aguayo. "Ma è necessario agire subito con urgenza per salvare le vite di quasi due milioni di bambini che stanno lottando contro questo killer silenzioso".

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I Paesi maggiormente a rischio

L’Unicef evidenzia che in 12 Paesi la situazione è particolarmente critica. In Mali, Nigeria, Niger e Ciad le scorte di alimenti sono finite o stanno per esaurirsi; mentre in Camerun, Pakistan, Sudan, Madagascar, Sud Sudan, Kenya, Repubblica Democratica del Congo e Uganda le scorte potrebbero terminare entro la metà del 2025. "L'Unicef ha ripetutamente avvertito che, in assenza di strategie di prevenzione sostenibili e di un finanziamento costante, si sarebbero verificate mancanze di scorte di alimento terapeutico pronto all'uso in diversi Paesi, con il Sahel più colpito dalla carenza di fondi", ha aggiunto Aguayo. "Ora stiamo assistendo a questo fenomeno".


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