Vaiolo delle scimmie, quali animali possono trasmetterlo?

Salute e Benessere
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Introduzione

Nelle ultime settimane il vaiolo delle scimmie, ribattezzato Mpox, ha catturato l'attenzione della comunità scientifica internazionale a seguito di una nuova ondata di casi segnalati in Africa. La malattia è stata dichiarata un'emergenza sanitaria internazionale dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha anche varato un piano strategico globale per fermare la trasmissione da uomo a uomo. Il vaiolo delle scimmie è una malattia zoonotica, ovvero una patologia che può diffondersi tra animali ed esseri umani. Sebbene originariamente identificata nelle scimmie, oggi sappiamo che diverse specie animali possono essere coinvolte nella diffusione del virus. Ma quali sono gli animali in grado di trasmettere il vaiolo delle scimmie? Ecco cosa sappiamo finora.

Quello che devi sapere

La fonte del virus: piccoli mammiferi e roditori

Il vaiolo delle scimmie è stato identificato per la prima volta nelle scimmie nel 1958, ma non sono solo i primati a essere coinvolti nella trasmissione del virus. Nonostante non sia ancora stata identificata la fonte esatta del virus in natura, i Cdc americani (Centers for Disease Control and Prevention) ritengono che diverse specie di piccoli mammiferi, come scoiattoli, ratti e ghiri, possano essere portatori del virus, seppur senza sintomi, in alcune parti dell'Africa occidentale e centrale. Questi animali potrebbero aver contribuito alla recente epidemia, che nel continente ha portato a un aumento del 160% dei casi rispetto al 2023 e ha colpito in modo particolarmente grave i bambini.

La fonte del virus: piccoli mammiferi e roditori

Come avviene la trasmissione all’uomo

Le persone possono contrarre il virus attraverso il contatto diretto con animali infetti, ad esempio durante la caccia, la cattura e la lavorazione di carcasse infette o delle loro parti del corpo o dei loro fluidi, comprese le secrezioni respiratorie e deiezioni solide e liquide

Quali animali sono a rischio di trasmissione

Il vaiolo delle scimmie può infettare un'ampia gamma di mammiferi. Oltre ai primati, anche altre specie come formichieri, ricci, cani della prateria, scoiattoli e toporagni possono contrarre il virus. Tuttavia, come specificato dai Cdc “stiamo ancora imparando quali specie di animali possono essere infettate dal virus”.
Per quanto riguarda gli animali domestici, “non sappiamo con certezza se cani e gatti possano essere infettati dal virus del vaiolo delle scimmie, ma potrebbe essere possibile. Le persone affette da Mpox potrebbero trasmettere il virus agli animali domestici attraverso uno stretto contatto, tra cui carezze, coccole, abbracci, baci, leccate, condivisione delle aree notte e condivisione del cibo”.
È, invece, “improbabile” che rettili, anfibi o uccelli possano contrarre il virus “poiché non è stato riscontrato che questi animali siano infettati da altri orthopoxvirus”.

Quali animali sono a rischio di trasmissione

Trasmissione dall'uomo agli animali domestici

Finora, come detto, non ci sono evidenze che gli animali domestici, come cani e gatti, possano fungere da vettori del virus. Nei Paesi in cui la malattia è endemica, solo gli animali selvatici, come roditori e primati, sono stati identificati come portatori del Mpox.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista The Lancet, ha suggerito però che gli animali domestici possono essere esposti al contagio attraverso il contatto con esseri umani infetti. Nella ricerca, gli studiosi della Sorbonne hanno analizzato il caso di un levriero di 4 anni risultato positivo dopo il contagio della sua famiglia umana, con cui aveva dormito nello stesso letto. Il cane, di quattro anni, ha manifestato le tipiche lesioni cutanee e mucose della malattia 12 giorni dopo che i suoi due padroni, residenti a Parigi, avevano contratto il virus. Dal confronto tra tamponi sembra che si tratti dello stesso genoma virale, ma la dinamica del contagio è ancora tutta da chiarire

Prevenzione

I Cdc consigliano alle persone affette da Mpox di evitare il contatto non solo con gli altri esseri umani ma anche con gli animali domestici

I sintomi negli animali domestici

I possibili sintomi dell'Mpox negli animali domestici “includono eruzione cutanea, letargia, mancanza di appetito, tosse, gonfiore, secrezioni o croste nasali e oculari, febbre, piaghe cutanee che inizialmente possono assomigliare a un brufolo o a una vescica

I sintomi negli animali domestici