Introduzione
Quest'estate, caratterizzata da ondate di calore record e da un clima particolarmente instabile, sta vedendo un significativo aumento della frequenza di sindromi simil-influenzali con una prevalenza di infezioni respiratorie anomala per la stagione. Non è un fenomeno limitato all'Italia, ma rilevabile anche in altri paesi, come il Regno Unito. Raffreddore, mal di gola, naso che cola, tosse: i virus in circolazione in questo periodo, dal rhinovirus al Sars-CoV-2, provocano principalmente fastidi respiratori. Ma qual è il ruolo dell'aria condizionata in questa situazione? Può davvero contribuire alla diffusione dei virus? Ecco tutto quello che c'è da sapere su come prevenire questi virus e come comportarsi.
Quello che devi sapere
Virus respiratori e Covid-19: la situazione attuale in Italia
Dopo un periodo di condizioni meteorologiche estreme, con caldo intenso al Centro-Sud e maltempo al Nord, si sta registrando un aumento delle infezioni respiratorie. A partire dal Covid-19. In Italia e nel Regno Unito, i test positivi al Covid sono aumentati negli ultimi mesi. Nella Penisola, secondo l’ultimo monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute, nella settimana dal 18 al 24 luglio si sono registrati oltre 13mila nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2: circa il 50% in più rispetto agli 8.940 del periodo 11-17 luglio. Nello specifico, l’incidenza è pari a 23 casi per 100mila abitanti, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (15 casi/100mila). Rispetto al periodo 11-17 luglio, il dato è in aumento, seppur lieve, nella maggior parte delle regioni e province autonome
Covid: casi in rialzo anche nel Regno Unito
Nel Regno Unito, secondo la Health Security Agency britannica, i test positivi sono passati dal 4% di fine marzo al 14% di fine giugno, con un ulteriore aumento al 17% al 10 luglio. Lo riporta il “Mirror” che sulla questione ha interpellato Allen Haddrell, ricercatore della School of Chemistry dell'università di Bristol
I fattori che contribuiscono al boom di infezioni
Questa sorprendente tenacia dei virus respiratori fuori stagione solleva interrogativi su come le variazioni climatiche e altri fattori ambientali possano influenzare la diffusione delle malattie infettive e sulla necessità di rafforzare le misure di prevenzione e controllo per proteggere la salute pubblica. Per spiegare la recrudescenza di infezioni da Sars-CoV-2 e in generale delle infezioni respiratorie, in particolare, lo scienziato britannico addita diversi fattori, tra cui nuove varianti virali, vacanze, viaggi e grandi eventi con molte persone assembrate senza restrizioni. Un altro elemento che necessita attenzione, a suo parere, è l'uso dell'aria condizionata, che potrebbe avere un ruolo nella trasmissione dei virus
L’aria condizionata e la trasmissione dei virus
Secondo l’esperto Allen Haddrell l'aria condizionata, se mal gestita, può aumentare la trasmissione dei virus. "Negli uffici - ha osservato - le persone usano l'aria condizionata perché avere una finestra aperta potrebbe non rinfrescare molto l'ambiente. Molti di questi condizionatori raffreddano l'aria, ma la spingono anche intorno e in un certo senso “sigillano” l'edificio, il che potrebbe portare a un aumento della trasmissione dei virus”. Parere condiviso anche dal virologo Fabrizio Pregliasco, interpellato in merito dall’Adnkronos Salute, che tuttavia ironizza sul ritorno “del tormentone” scoppiato “nei momenti più acuti della pandemia” quando “l’aria condizionata era stata quasi criminalizzata”.
"Il potenziale rischio infettivo esiste, come pure alcuni studi iniziali in Cina avevano evidenziato all'epoca dell'emergenza coronavirus. Ma è concreto solo se l'aria condizionata viene mal gestita, senza assicurare un buon ricambio”, ha puntualizzato Pregliasco direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell'università Statale di Milano
Come gestire correttamente l’aria condizionata
Pregliasco ha evidenziato che i problemi sulla mal gestione dell’aria condizionata sono legati soprattutto agli impianti industriali quando non sono regolati correttamente, "cioè in maniera che vi sia sì un buon raffrescamento indoor, però con un utilizzo di aria fresca, quindi con una riduzione del riciclo dell'aria". La gestione corretta dell'aria condizionata fa dunque la differenza, non solo in ufficio: "Anche negli ambienti domestici una buona ventilazione, un ricambio d'aria con l'apertura delle finestre, può aiutare a evitare l'accumularsi negli ambienti chiusi dei droplets", le goccioline respiratorie possibile vettore di virus. "Il ricambio d'aria, insieme alla manutenzione, è l'elemento principale: è un aspetto impiantistico da decidere negli ambienti industriali, mentre a livello casalingo si ottiene assicurando un costante ricambio con l'arieggiamento delle stanze", ha aggiunto il medico che richiama infine l'importanza di "un uso responsabile del condizionatore”. “Contro le infezioni respiratorie in generale è necessario fare molta attenzione agli sbalzi. Serve una climatizzazione prudente nel passaggio caldo-freddo/freddo-caldo così da permettere all'organismo un'omeostasi termica, ossia un adattamento lento e progressivo"
Come proteggersi dai virus respiratori
Per contenere la diffusione delle infezioni respiratorie, è importante adottare diverse altre precauzioni, come l’utilizzo della mascherina nei luoghi affollati e sui mezzi pubblici quando si ha a che fare con persone fragili, come anziani e individui con patologie croniche. Applicare precauzioni di igiene respiratoria proteggendo naso e bocca quando si starnutisce o si tossisce, utilizzando fazzoletti usa e getta, aiuta, inoltre, a ridurre la diffusione delle goccioline respiratorie che possono trasportare virus. È importante anche igienizzare frequentemente le mani, poiché i virus respiratori si diffondono anche toccandosi occhi, naso o bocca con mani contaminate. In caso di sintomi respiratori febbrili, è consigliato rimanere a casa e informare il proprio medico curante. Infine, è fondamentale la vaccinazione per le infezioni respiratorie per le quali è disponibile un vaccino, come il Covid-19.
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