Come l'Intelligenza Artificiale e le nuove tecnologie possono cambiare la Sanità

Salute e Benessere
Simonetta Poltronieri

Simonetta Poltronieri

Riduzione dei tempi di diagnosi di un tumore, identificazione rapida di un trombo in caso di ictus e anche possibilità di intervenire in casi di urgenza vascolare con approcci mininvasivi. Questi sono solo alcuni esempi di quello che le nuove tecnologie possono fare nel campo della salute e della sanità. Siamo andati all’ECR 2024 di Vienna per conoscere le principali tecnologie al servizio di pazienti, medici e ricerca

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Macchina e uomo. Sempre più interconnessi, anche nel campo della salute. Su queste premesse si articola il lavoro dietro alle principali novità presentate da Siemens Healthineers all’ECR, il congresso europeo di radiologia di Vienna. Al centro di questa edizione, il futuro della radiologia. Un futuro caratterizzato anche dall’implementazione dell’intelligenza artificiale - oltre che da altre tecnologie - lungo tutta la filiera dell’assistenza sanitaria.

IA e nuove tecnologie per la diagnosi e la prevenzione

“Per quanto riguarda il ruolo dell'Intelligenza Artificiale nel nostro settore, in particolare nella diagnostica per immagini, direi che ci sono due aspetti principali da considerare”, spiega a Sky Tg24 Bernd Ohnesorge, presidente EMEA di Siemens Healthineers. “Il primo riguarda l'assistenza ai professionisti del settore medico e ai medici nelle prime fasi del processo diagnostico, così che la diagnosi possa essere efficiente e molto accurata, perché i professionisti del settore medico hanno a che fare con moltissimi dati.” “Il secondo aspetto riguarda le decisioni di trattamento”, aggiunge Ohnesorge. “L'IA aiuta i medici a preparare il miglior cosiddetto digital twin possibile, un gemello digitale di una determinata situazione clinica, che comprenda immagini ma anche altri dati diagnostici. Così si può scegliere la migliore terapia e arrivare al miglior risultato. “L'IA aiuterà i medici”, sottolinea Ohnesorge, “l'IA non sostituirà i medici”.

 

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“In definitiva, la tecnologia è qui per essere ancora più d’aiuto per i pazienti”, sottolinea André Hartung, Presidente Diagnostic Imaging Siemens Healthineers. “Così come in passato, i miglioramenti del sistema sanitario sono stati praticamente sempre guidati da due leve: da un lato dagli operatori sanitari e dall’altro dalla tecnologia che li supporta”, racconta Hartung. “E questo è quello a cui dobbiamo fondamentalmente puntare e cioè dobbiamo assicurarci, vista l'attuale carenza di personale e la crescente domanda di assistenza sanitaria, di riuscire a portare sul mercato tecnologie che aiutino i nostri clienti e i pazienti a superare queste sfide”.

La tecnologia al servizio di pazienti, medici e ricerca

Il binomio innovazione tecnologica e salute sta diventando sempre più forte. Da sistemi integrati di telemedicina alle nuove tecnologie che vanno a ottimizzare strumenti per effettuare tomografie computerizzate, risonanze magnetiche o mammografie. Fino alle innovazioni legate alla tecnologia tac photon counting, capace di ottenere immagini più dettagliate e ad alta risoluzione. Tutti esempi di un approccio innovativo incentrato sul paziente e sulla prevenzione, con la tecnologia che va a personalizzare diagnosi, trattamento e follow up.

Sullo sfondo, quando si parla di digitalizzazione, ci può essere dunque l’implementazione -  o attraverso software integrati o nelle fasi successive di lavoro - dell’intelligenza artificiale, anche provando a sfruttare, come nel caso di alcuni prototipi ancora in fase di sviluppo, le potenzialità date dall’Ai generativa. Una sperimentazione che va ad aggiungersi però ai tanti esempi in cui l’intelligenza artificiale è già operativa a supporto dei medici. “Un altro modo di utilizzare l'intelligenza artificiale è ad esempio, quando un medico va ad operare ad un esame di TAC al torace”, spiega  Simone Pretti, Head of Digital Siemens Healthineers Italia. “In questo caso selezionando un'area all'interno dell'immagine digitale che ha a disposizione, può semplicemente controllare in letteratura quelli che sono gli esami simili e quindi avere a disposizione tutto ciò che è stata l'analisi medica fatta da altri medici su quel tipo di lesione”.

 

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Un approccio incentrato sul paziente e sulla prevenzione

Se l’interazione tra uomo e tecnologia sembra essere il futuro e anche il presente, l’ultima parola, così nella diagnosi come in tutto il percorso di cura, sta però sempre all’essere umano, che vede nella tecnologia - necessariamente validata con studi clinici - un alleato. “È un processo che si svolgerà passo dopo passo ma ci sono alcuni casi d’uso clinici in cui l’Ai giocherà un ruolo chiave”, sottolinea Bernd Ohnesorge . “L'esempio principale, in cui riteniamo possa avere un impatto enorme, è quello dei tumori. Sia per quanto riguarda la diagnosi precoce, con i programmi di screening che sono ora approvati in Europa sia per il tumore alla prostata che per il tumore al seno e ai polmoni. L'intelligenza artificiale aiuterà i medici a lavorare con tutti questi dati per fare la migliore diagnosi possibile e trovare il tumore in fase precoce, in modo che non faccia del male e non uccida. Ma l’Ai aiuterà anche nel trattamento di precisione del tumore, dove la diagnostica per immagini viene utilizzata per realizzare la migliore terapia possibile, ad esempio con la radioterapia e l'oncologia medica”, spiega Ohnesorge. “Le immagini vengono in questo modo utilizzate in gemelli digitali per la migliore terapia possibile. Questo è un esempio e in un paio d’anni lo vedremo svilupparsi ampiamente nell'ambito dell’assistenza sanitaria in Europa”

 

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