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Tumori, test antigenico consentirà di scoprirli in 20 minuti: sviluppato a Bari

Salute e Benessere
©Getty

Il progetto è stato ideato da tre ricercatori dell'Università di Bari e un ricercatore dell'Università di Brescia. La sperimentazione è appena iniziata e andrà avanti per un anno e mezzo. In caso di esito favorevole, arriverebbe la validazione ministeriale

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Un progetto innovativo, che potrebbe portare persino a fare screening di massa su una popolazione di asintomatici. Si tratta della realizzazione di un dispositivo che potrebbe permettere di diagnosticare tumori e patologie neurodegenerative in venti minuti. L’idea è di tre ricercatori dell’Università di Bari (Luisa Torsi, Eleonora Macchia e Gaetano Scamarcio) e dell’Università di Brescia (Fabrizio Torricelli), che, grazie al finanziamento della Regione e l’istituzione di un centro di innovazione, sono riusciti a sviluppare in tempi rapidi un dispositivo che sta per essere testato. La sperimentazione, della durata di circa un anno e mezzo, riguarderà cinquanta pazienti, che saranno sottoposti a 1500 rilevazioni di campioni di sangue, plasma e urine. Il test potrebbe permettere di ottenere la validazione ministeriale e di passare alle fasi seguenti per i successivi cinque anni. Infine, partirebbe la commercializzazione, che potrebbe essere gestita pubblicamente, secondo il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

“Stesse prestazioni di un test molecolare”

“Lo stiamo studiando dal 2016”, ha affermato la scienziata Luisa Torsi in un’intervista a Repubblica. “È un dispositivo antigenico – pensiamo al test per il Covid – che però ha le stesse prestazioni di un molecolare, cioè ha la stessa sensibilità e affidabilità. Lo abbiamo provato sul Covid, per l’appunto, sulla Xylella e anche sul tumore del pancreas, in collaborazione con patologi di Düsseldorf, con risultati pazzeschi”. E sul funzionamento: “Il dispositivo, in una goccia di un fluido, riesce ad analizzare una sola molecola sia di un marcatore antigenico, come una proteina, sia di un marcatore come il Dna. Nessun altro lo fa contemporaneamente”.

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