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Disturbi alimentari, Sky TG24 nel centro di cura del San Raffaele

Salute e Benessere

Emanuela Ambrosino

Siamo entrati nella struttura realizzata nelle palazzine ottocentesche di Ville Turro, un centro multidisciplinare con 19 posti letto per i DCA e un Mac, macro ambulatorio complesso, che segue i pazienti dopo il ricovero, per capire come funziona

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La nuova legge di bilancio ha azzerato il fondo per il contrasto dei disturbi alimentari. Eppure i nuovi casi di diagnosi di disturbi alimentari dal 2021 al 2022 tracciati sono stati 1,5 milioni contro una media di 600 mila l’anno che si registrava prima della pandemia. Siamo entrati nel centro dei disturbi alimentari dell’ospedale san Raffaele di Milano nelle palazzine ottocentesche di Ville Turro a nord est di Milano. Un centro multidisciplinare con 19 posti letto per i DCA e un Mac, macro ambulatorio complesso che segue i pazienti dopo il ricovero. Il day hospital può essere a alta intensità, quindi con una frequenza quotidiana o a bassa intensità, due o tre volte a settimana. Qui ci sono psichiatri, psicologi, nutrizionisti educatori e infermieri. Ci sono i Gruppi educativi e quelli familiari. I pasti sono comuni. Colazione, pranzo, merenda e cena sono assistiti dal personale qualificato. Il vassoio è parte integrante delle cura. Non si tratta solo di nutrimento ma è un lavoro che ogni giorno viene fatto sulle origini profonde della malattie. I social non vengono vietati ma controllati.

In Lombardia 15 centri per i disturbi alimentari

I posti come Ville Turro a Milano sono pochi. Eppure la Lombardia con 15 centri è la seconda regione dopo l’Emilia Romagna. Abbiamo incontrato il primario Ernestina Politi che ci ha raccontato la storia di Francesca ( nome di fantasia) che è una storia di speranza e guarigione

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La storia di Francesca, il ricovero e la guarigione

Francesca ha 21 anni. Durante la pandemia ha perso la sua tata a cui era molto legata. Francesca non la ha potuta salutare e così in quei mesi in pieno Covid ha iniziato a non mangiare più. Ha iniziato a controllare le calorie in modo ossessivo. I genitori sono intervenuti rapidamente e si sono rivolti sia a un nutrizionista che a uno psicologo che hanno lavorato con lei per 8 mesi. Sono stati loro a contattare il centro dell’ospedale san Raffaele quando hanno capito che da soli non potevano aiutarla adeguatamente. Francesca ha occupato uno dei 9 letti del reparto di riabilitazione dei disturbi alimentari per due volte a distanza di qualche mese. Ogni ricovero è durato 4 settimane. Oggi Francesca frequenta ancora il Mac ma dopo un anno di cura la sua condizione la sua condizione è migliorata. Ha ripreso un peso che le consente di seguire i corsi all’Università, è andata in montagna, è riuscita a sciare. Francesca è tornata a vivere grazie ai medici, psichiatri psicologi educatori e infermieri che ogni anno in questa struttura arrivano a seguire 5 mila persone con disturbi alimentari.

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