Allarme pidocchi a scuola, ecco cosa sono e come eliminarli

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E' possibile capire se si hanno i pidocchi osservando le zone in cui si concentrano le uova (lendini): la nuca, l'area nei pressi dell’orecchio e la parte superiore del cranio

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I pidocchi (pediculus humanus  capitis) sono parassiti che vivono solo sulla testa dell'uomo. La trasmissione avviene per vicinanza o contatto con altri soggetti infetti, ma anche attraverso pettini, cappelli o sciarpe. I luoghi più a rischio sono scuole e palestre, e in caso di contagio è bene allertare chi ci sta intorno senza vergogna: l'infestazione infatti non è legata alla scarsa igiene.

I sintomi

E' difficile individuare i pidocchi a occhio nudo, ma le loro uova, le lendini, si riconoscono facilmente: hanno colore bianco grigiastro, forma ovale e sono saldamente attaccate al capello, a circa un centimetro dalla radice. Le zone in cui si concentrano sono la nuca, l'area nei pressi dell’orecchio e la parte superiore del cranio. La femmina "incolla" la lendine al fusto con la saliva, una sostanza irritante: per questo chi è colpito lamenta un intenso prurito, in particolare nelle zone citate. Grattandosi inoltre il soggetto può provocarsi delle piccole lesioni che intensificano il prurito.

Cosa fare

Per prima cosa bisogna accertare la presenza delle lendini osservando la chioma in particolare sulla nuca e dietro le orecchie. Una volta constatata l'infestazione, è possibile ricorrere a diversi metodi. Il primo e il più semplice consiste nell'armarsi di un pettinino apposito e, con pazienza, passare dalle radici alle punte la capigliatura, inumidita e con acqua e balsamo per capelli. E' importante sciacquare il pettine dopo ogni passaggio. Questo trattamento va ripetuto ogni due giorni per almeno tre settimane: in questo modo si saranno eliminati i pidocchi vivi e le nuove infestazioni.

Se questa procedura non dà i risultati sperati, è possibile rivolgersi al farmacista o al parafarmacista per l'acquisto di shampoo, gel, schiume e altri presidi medico-chirurgici. In casa, è opportuno lavare vestiti, lenzuola e asciugamani usati dal soggetto ad almeno 60 gradi, così come spazzole e pettini (in acqua bollente), mobili e tappeti. Ciò che non è possibile lavare, va messo in un sacco di plastica sigillato per due settimane. 

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