Allattamento al seno, cosa c'è da sapere e i consigli degli esperti: la guida completa

Salute e Benessere

Madre e bambino sono naturalmente "programmati" per essere in grado di portare avanti l'allattamento al seno ma spesso le donne possono aver bisogno di aiuto e sostegno soprattutto nei primi tempi dopo il parto. Ecco alcuni consigli utili

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Dall'1 al 7 agosto ricorre la settimana Mondiale dell'allattamento al seno, periodo di sensibilizzazione sull'importanza dell'allattamento e sull'impatto significativo che ha sulla salute e lo sviluppo dei bambini. Ecco cosa c'è da sapere e quali sono i consigli degli esperti.

Come funziona l'allattamento

Madre e bambino sono naturalmente "programmati" per essere in grado di portare avanti l'allattamento al seno. Quest'ultimo è per alcuni aspetti assolutamente istintivo. Se si lascia un bimbo appena nato sul ventre materno infatti si potrà osservare come lentamente riesca a spingersi verso il seno e inizi a succhiare. Altri aspetti sono invece appresi e culturali. Se la mamma ha avuto modo di osservare altre madri allattare o ha avuto precedenti esperienze di allattamento, le verrà naturale applicarle. Non sempre però le donne hanno avuto questa opportunità e possono aver bisogno di aiuto e sostegno soprattutto nei primi tempi dopo il parto. È molto utile il contatto con i professionisti sanitari dei servizi territoriali, come i consulenti familiari, le ostetriche e i pediatri di famiglia, oltre che con altre coppie che allattano i propri bambini.

La posizione del bambino

Allattare non è difficile, ma nei primi giorni la mamma può aver bisogno di sapere cosa fare o di farsi aiutare. Per prima cosa è importante trovare una posizione comoda. La corretta posizione del bambino durante l’allattamento gli consentirà di poppare bene e di ricevere abbastanza latte. Inoltre, aiuterà a evitare dolori ai capezzoli. Il bambino può essere tenuto in molti modi durante l'allattamento. Per aiutarlo a poppare bene il volto deve essere di fronte al seno con testa, spalle e corpo allineati, il naso o il labbro superiore devono essere di fronte al capezzolo, il bambino deve poter raggiungere facilmente il seno senza bisogno di allungarsi o girarsi. È anche utile avvicinare il piccolo verso il seno e non il contrario.

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La posizione della mamma

Per quanto riguarda la posizione della mamma, da seduta è bene che la schiena sia diritta e ben sostenuta, i piedi siano ben appoggiati, siano disponibili dei cuscini, utili per sostenere la schiena e le braccia o per tenere il bambino all’altezza del seno. Si può anche allattare da sdraiate dopo un taglio cesareo, nei primi giorni successivi al parto o quando si è particolarmente stanche. Ma quando il bambino è attaccato bene? In generale quando la bocca è bene aperta e "riempita" dal seno, il mento sfiora il seno, il labbro inferiore è rovesciato in fuori e la lingua appoggiata al seno, quando l’areola, la parte scura intorno al capezzolo, è meglio visibile sopra il labbro superiore piuttosto che sotto quello inferiore e quando il modo di poppare varia da suzioni brevi a movimenti lunghi e profondi, intervallati da pause.

Consigli utili

Secondo quanto suggerisce il ministero della Salute, conoscere e mettere in pratica alcune semplici regole aiuta a offrire maggiori vantaggi al bambino e a risparmiare molti disagi alla mamma. Tra le norme consigliate c'è quello di allattare il bambino "a richiesta", senza seguire orari rigidi: in media, nei primi mesi i bambini poppano 8-14 volte al giorno, ma c'è una grande variabilità tra un bimbo e l'altro. Non serve forzare il piccolo, è lui stesso ad avvertire quando è sazio. È bene lasciare che poppi da un lato finché ne ha voglia: in questo modo riceverà anche la parte più grassa di latte che è proprio alla fine della poppata. Se avvertirà ancora fame, gli si offrirà la seconda mammella. Staccare il bambino dal seno prima che abbia finito può anche avere controindicazioni per la mamma, favorendo la comparsa di ragadi. È consigliato anche

non dare al bambino altri alimenti oltre al latte materno per i primi sei mesi compiuti: non ha bisogno neanche dell'acqua. In questa fase della vita, infatti, quando avverte la sete si attacca al seno prendendo quello che viene definito il "primo latte", meno grasso e più ricco di acqua e zuccheri.

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Cosa non fare

È importante sapere che l'uso di tettarelle artificiali, biberon e ciucci, soprattutto nei primi mesi di vita, può interferire con l'allattamento. Inoltre, non occorre lavare il seno prima e/o dopo ogni poppata: il seno è provvisto di ghiandole che provvedono a una disinfezione naturale dell'areola. Non sono necessari particolari prodotti per la pulizia, basta la normale igiene della mamma. Durante l'allattamento la madre può mangiare ciò che desidera senza particolari limitazioni ma fumo e alcol sono assolutamente da evitare. Per gestire la richiesta del bambino e le poppate notturne è consigliato mettere il bambino nella stanza con mamma e papà: può essere utile mettere il lettino a contatto con quello dei genitori, togliendo una sponda e fissandolo al lettone. In questo modo si ottiene un letto a tre piazze noto come letto “a sidecar”, che fornisce lo spazio necessario alle esigenze del bambino e dei genitori. Dopo la poppata bisogna evitare di mettere a dormire il bambino direttamente nel lettone dei genitori in quanto aumenta il rischio di Sids, Sindrome della morte improvvisa infantile.

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