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Covid, Gimbe: stabili dati su contagi, decessi e t. intensive. Stop a report settimanali

Salute e Benessere

Dopo tre anni sospendiamo il report settimanale, ha spiegato il presidente Nino Cartabellotta "in considerazione della progressiva riduzione della circolazione virale da dicembre 2022, dell'impatto sempre minore su ospedalizzazioni e decessi, del sostanziale immobilismo della campagna vaccinale sui richiami e dell'assenza di nuove varianti di preoccupazione". Dai 23.900 casi della settimana precedente ora si attestano a quota 23.700", ha aggiunto presentando i risultati del monitoraggio nella settimana 10-16 marzo

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Sono stabili i contagi Covid, così come i decessi e le presenze in terapia intensiva, nell'ultima settimana, mentre scendono i ricoveri del 7,9%. "Dopo la discesa delle ultime due settimane sono sostanzialmente stabili (-1%) i nuovi casi settimanali, che rimangono comunque ampiamente sottostimati. Dai 23,9mila nella settimana precedente si attestano a quota 23,7mila, con una media mobile a 7 giorni di 3.387 casi al giorno", ha detto il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, presentando i risultati del monitoraggio indipendente nella settimana dal 10 al 16 marzo. Si riduce l'impatto della pandemia e calano le preoccupazioni legate alle varianti. Così la Fondazione Gimbe sospende settimanale del suo monitoraggio indipendente Covid-19 e della campagna vaccinale, pubblicando oggi l'ultimo bollettino. "In considerazione della progressiva riduzione della circolazione virale da dicembre 2022, dell'impatto sempre minore su ospedalizzazioni e decessi, del sostanziale immobilismo della campagna vaccinale sui richiami e dell'assenza di nuove varianti di preoccupazione - spiega il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta - dopo 3 anni sospendiamo il report settimanale. Confidando di avere reso un servizio utile al Paese, continueremo ad aggiornare i dati della pandemia e della campagna vaccinale sul nostro sito web". (COVID, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI). 

I dati sul Covid in Italia

I decessi passano a 212 contro i 216 di 7 giorni fa, le terapie intensive sono stabili a 104 presenze e le persone in isolamento domiciliare sono 139.157 contro 141.005. In calo i ricoveri con sintomi (2.727 contro 2.962). I nuovi casi aumentano in 10 Regioni: dal +1,2% della Toscana al +33,8% della Basilicata. In calo le restanti 10 Regioni: dal -4% del Piemonte al -25,8% della Valle d’Aosta; mentre è stabile la Puglia con una variazione dello 0%. In 61 Province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +0,1% di Treviso al +76,9% di Lodi. Nelle restanti 44 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,6% di Brescia al -43,2% di Reggio Calabria); stabili le province di Fermo e Verona con una variazione dello 0%.

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La situazione negli ospedali

Sul fronte degli ospedali, in termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, raggiunto il massimo di 148 il 28 febbraio, restano fermi a quota 104 il 16 marzo; in area medica, raggiunto il massimo di 3.331 il 23 febbraio, sono scesi a 2.727 il 16 marzo. Al 16 marzo il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 4,3% in area medica (dall’1,8% della Basilicata al 10,1% dell'Umbria) e dell’1% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Marche, Provincia Autonoma di Bolzano e Valle d’Aosta al 2,8% dell'Emilia Romagna). "Stabili gli ingressi giornalieri in terapia intensiva con una media mobile a 7 giorni di 11 ingressi al giorno rispetto ai 12 della settimana precedente", puntualizza Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe. Per i decessi si è registrata una media di 30 al giorno rispetto ai 31 della settimana precedente.

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