Invecchiamento cellulare, la chiave potrebbe essere nel riciclo. Lo studio
Salute e BenessereLa scoperta è stata realizzata da un gruppo di ricercatori della Fondazione greca Hellas per la ricerca e la tecnologia (Forth). Lo studio è stato pubblicato su Nature Aging
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Un nuovo studio pubblicato Nature Aging rivelerebbe il meccanismo che regola l’invecchiamento delle cellule. Secondo la scoperta, realizzata da un gruppo di ricercatori della Fondazione greca Hellas per la ricerca e la tecnologia (Forth), la chiave del meccanismo si troverebbe nel riciclo dei componenti cellulari danneggiati o difettosi presenti nel nucleo. Questo, che contiene il Dna, porterebbe a invecchiamento precoce, tumori e malattie quando è mal funzionante.
Cosa dice lo studio
Al fine di comprovare la ricerca, i ricercatori hanno utilizzato i topi e i Caenorhabditis elegans, i vermi più impiegati dai genetisti. Come già si verifica nelle cellule tumorali, nell’invecchiamento la struttura del nucleo cellulare si deteriora nel tempo, un fattore che porta all’allargamento eccessivo di alcune strutture. Caratteristiche che, ad esempio, possono ritrovarsi nella sindrome di Hutchinson-Gilford o in quella di Werner, tipiche malattie legate all’invecchiamento anomalo o precoce. Analizzando il verme C. Elegans e il topo, il gruppo ha tentato di individuare il meccanismo alla base di questo processo di invecchiamento, scoprendo che il ruolo principale è svolto da una proteina di ancoraggio per l'involucro del nucleo. Questa, che è presente non solo nell’uomo, ma anche nei due organismi esaminati, non solo controlla il riciclo e la distruzione delle parti danneggiate, ma impedisce l'alterazione delle strutture cellulari e protegge la fertilità nelle cellule germinali. Lo stesso meccanismo, hanno evidenziato i ricercatori, giocherebbe inoltre un ruolo fondamentale anche nella fertilità: nel futuro ciò potrebbe portare a nuovi trattamenti nel campo.
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Le parole dei ricercatori
"Siamo rimasti sorpresi nello scoprire che il riciclo del materiale cellulare sia un fattore così importante. È interessante notare che questo meccanismo è strettamente legato ai percorsi che promuovono la longevità delle cellule, evidenziando come i due processi siano strettamente connessi", ha commentato Nektarios Tavernarakis, co-autore dello studio. A guidare il gruppo di ricercatori è stata Margarita-Elena Papandreou.